Campi di calcio, D’Agostino: “Trovare soluzioni per evitarne la chiusura”

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Angelo D'Agostino
Angelo D'Agostino

“I campi di calcio sono luoghi di aggregazione grazie ai quali i giovani possono esprimere la loro passione per lo sport che è il mezzo più adatto ad educarli e a formarli al rispetto reciproco, all’integrazione e alla solidarietà e, al contempo, a tenerli lontani dalla droga. Purtroppo, la carenza di fondi e i tagli derivanti dalla crisi hanno determinato la chiusura di un significativo numero di strutture che non sono state adeguate alle prescrizioni di sicurezza previste dalla legge. Una circostanza, questa, che penalizza fortemente i nostri giovani e alla quale occorre trovare una soluzione.” Lo afferma Angelo D’Agostino, deputato di Scelta Civica.

“Le licenze di agibilità dei campi – spiega il parlamentare – sono rilasciate dai comuni ai sensi del testo unico sulle leggi sulla pubblica sicurezza che impone tutta una serie di adempimenti necessari a garantire sicurezza e ordine pubblico. Adempimenti, questi, che richiedono sostanziosi finanziamenti che difficilmente i comuni riescono ad ottenere. Ancora più difficile è ottenere la licenza di agibilità quando il campo è dotato di spalti per il pubblico che possono ospitare più di duecento unità. In entrambi i casi – prosegue D’Agostino – , in assenza delle minime condizioni di sicurezza, e data la carenza di risorse, i sindaci sono costretti a chiudere le strutture evitando di esporre l’Ente a richieste di risarcimento danni e se stessi da azioni giudiziarie anche di tipo penale.”

“Occorrerebbe, pertanto, trovare soluzioni che evitino la definitiva chiusura dei campi assicurando ai giovani la funzionalità di strutture per loro molto importanti. Ad esempio – osserva il deputato – in casi specifici, quando non a norma sono solo gli spalti, una soluzione potrebbe essere quella di autorizzare il solo utilizzo dei campi precludendo l’accesso agli spettatori.”

“Faccio appello al Prefetto perché sensibilizzi i primi cittadini a trovare soluzioni alternative alla chiusura dei campi, pur essendo consapevole delle tante difficoltà che gli amministratori sono chiamati ad affrontare date le ristrettezze finanziarie del momento”, conclude D’Agostino.

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