Camorra, il boss Pagnozzi resta al carcere duro

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Camorra, il boss Pagnozzi resta al carcere duro: bocciato il ricorso in Cassazione

ROMA- Domenico Pagnozzi, detto o professore, resta al carcere duro. I giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che nel settembre del 2023 , ha rigettato il reclamo che nel dicembre precedente aveva deciso di prorogare per altri due anni il regime di 41 bis nei confronti di Pagnozzi. La difesa di Pagnozzi aveva fatto riferimento ad “elementi inesistenti e non si confronterebbe con gli argomenti evidenziati dalla difesa, ciò con specifico riferimento al ruolo apicale che il condannato asseritamente avrebbe ricoperto e al pericolo di contatti con il “can Pagnozzi”, che non esisterebbe più”. Una valutazione non condivisa dalla Procura Generale. Per i giudici della Cassazione, quella resa dai magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Roma sarebbe una motivazione “coerente e adeguata”. Sia per il “compiuto riferimento alla biografia criminale del ricorrente e alla posizione apicale rivestita nell’ambito dell’organizzazione camorristica omonima, dando conto della condotta tenuta durante la detenzione (nel corso della quale si è servito della moglie per dare ordini e disposizioni all’esterno) e delle ulteriori circostanze, costituite dalla persistente vitalità del clan di appartenenza, nonché dalla sopravvenuta creazione di una nuova organizzazione operativa a Roma e nel Lazio dedita al traffico di stupefacenti, e anche dal recente omicidio di Orazio Di Paola commesso nell’anno 2020 e, infine, alla condotta intramuraria tenuta- ha reso una motivazione tutt’altro che apparente ma, anzi, articolata e puntuale quanto alla sussistenza dei presupposti previsti per la proroga del regime di cui all’art. 41 bis”. Per cui fino al prossimo mese di dicembre non ci saranno modifiche del carcere duro nei confronti di Pagnozzi.