“Non siamo abituati a portare sui giornali il dibattito interno alla nostra Associazione. Non lo faremo questa volta.
E’ necessario però una precisazione rispetto ad una bugia colossale, della quale ci sfuggono le ragioni, quella che sarebbe stato cancellato dal testo del documento approvato dalla Presidenza l’annunzio della decisione che non voteremo il bilancio consuntivo 2015 della Camera di Commercio allorché sarà sottoposto al voto.
Questo annunzio non è mai entrato nel testo di comunicato sottoposto al voto e quindi non ne poteva essere espunto.
Aprendo la riunione e prima ancora che chiunque ponesse la questione, Coscia lo aveva annunciato come una decisione ovvia perché una organizzazione seria, come la CNA ritiene di essere, non copre con il suo voto una gestione anche finanziaria che non ha condiviso ed ha fortemente avversato.
Non si potranno caricare a noi eventuali conseguenze, come lo scioglimento. Spetta a Capone, Vozzella e tutti gli altri che hanno condiviso attivamente o con silenzio ciascuna delle scelte poi trasferitesi nel consuntivo di difenderle. Lo faranno o meno è affare loro, di cui rispondono alle imprese ed alla opinione pubblica”.
Così in una nota Ciriaco Coscia, Paolo Amadio, Sabrina Palladino e Francesco Venezia.
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