Cambio di rotta: Teatro in affitto, maggioranza non compatta

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Nell’ultimo anno sono state formulate svariate ipotesi sul futuro del Massimo cittadino. Nessuna, però, che abbia portato alla sua riapertura. L’unica cosa che va avanti è il lavoro del commissario liquidatore. A Palazzo di Città, intanto, è stata partorita una nuova soluzione: dare in gestione l’intera struttura, dall’organizzazione della stagione teatrale fino alla cura fisica del teatro, come pagare le bollette o fare la manutenzione. Insomma un’esternalizzazione totale dietro il pagamento di un canone che, stando alle voci, dovrebbe aggirarsi sui 30 mila euro. Una sorta di obolo in cambio del Teatro per una stagione teatrale, di contro il Comune si sgraverebbe dei costi gestionali della struttura e il Massimo cittadino riaprirebbe le porte.

Durante la riunione di maggioranza, la proposta avanzata dal sindaco Foti ha ottenuto il via libera dei pochi presenti: Salvatore Cucciniello, Gerardo Melillo, Nicola Poppa, Mario Cucciniello, Adriana Percopo, Francesca Medugno, Ida Grella, Lorenzo Tornatore, Mafalda Galluccio e Geppino Giacobbe. Restano, però, richieste di modifiche sollevate da alcuni esponenti.

«I presenti si sono dichiarati favorevoli all’esternalizzazione – spiega il capogruppo Pd Giacobbe – ma con la disponibilità di poter intervenire in consiglio comunale e valutare per bene la situazione». Per quanto riguarda il resto della maggioranza assente, per la seconda volta di fila, Giacobbe ribadisce: «A questo punto ritengo che si dovranno adeguare. Abbiamo fatto due riunioni e approfondito abbastanza, dando modo a tutti di poter capire il problema».

In Consiglio si punterà anche ai voti dell’opposizione per far passare l’idea dell’esternalizzazione, anche perché la maggioranza rischia di non arrivare compatta in Aula, come sottolinea il rappresentante di Scelta Civica, Nicola Poppa: «Valuterò meglio cosa fare, per quanto riguarda il mio gruppo nulla è scontato».

I nodi da sciogliere riguardano il futuro del comitato di gestione, una volta che verrà esternalizzata l’intera struttura, ma anche una postilla che verrà inserita in questa operazione e che riguarda la possibilità che l’ente si riservi 15 spettacoli da organizzare in proprio, ma non è chiaro secondo quale criterio. «Al momento il sindaco ci tiene ad incassare il voto favorevole sull’esternalizzazione – continua Poppa – Sul comitato di gestione ci saranno valutazioni successive. Bisogna meglio definire i suoi compiti, altrimenti incappiamo negli stessi errori già commessi e io non ci sto».

Stesse perplessità sollevate anche da Adriana Percopo (Pd): «Questa esternalizzazione va bene, tenuto conto delle difficoltà economiche dell’ente, ma andrebbe chiamato come “distributore di spettacoli”. Invece per quanto riguarda il ruolo del comitato, abbiamo fallito perché si è dimesso e non è servito a niente per colpa di indirizzi che non erano chiari. A questo punto va rivista la sua forma, ma prima bisogna capirne la funzione». Sulla questione, invece, dei 15 spettacoli che gestirebbe direttamente il Comune, vanno definite le modalità visto che nella bozza di delibera illustrata da Foti non sarebbero specificate. «Ci sono realtà locali riconosciute professionalmente, ma che non hanno mai avuto accesso al teatro – aggiunge la consigliera – Sarebbe opportuno che facessimo uno sforzo di riservare loro uno spazio in modo da aprire il teatro anche al territorio, coinvolgendo i paesi vicini, come “Teatro d’Europa” e “99 posti” che dovrebbero lavorare insieme al teatro più grande».

Il prossimo passaggio, dunque, vedrà la bozza di proposta di esternalizzazione arrivare in Giunta, prima di approdare in Consiglio. Ma saranno necessarie le modifiche richieste da parte della maggioranza, per evitare di incappare in una seduta di Consiglio in cui si potrebbe consumare l’ennesimo strappo in maggioranza.