Pit distretto di Calitri: contro la crisi generale di un settore che ha tanto da promettere all’Irpinia dei tessuti di qualità, sta per partire la seconda fase della Progettazione integrata territoriale, nata per favorire la crescita e il consolidamento di uno dei pochi circuiti di produzione tessile dell’intero territorio regionale. In seguito al primo round infrastrutturale, che ha visto impegnati i progettisti del Pit altirpino, di concerto con le istituzioni interessate, nella creazione delle basi materiali di quella matrice strutturale all’interno della quale gettare i pilastri della futura ‘filiera’ dell’abbigliamento -con relativa erogazione dei fondi, emissione dei decreti ecc…- si è ora pronti con la fase operativa. Prima, però, di costruire fattivamente il contenitore, è indispensabile pareggiare i tempi burocratici per i futuri nuovi inserimenti imprenditoriali, contenuti della matrice, e i relativi ampliamenti delle realtà già esistenti, fornendo agli interessati nuovi strumenti di programmazione negoziata ai quali ancorarsi. Ne è un esempio il contratto di investimento, il cui accesso scade il prossimo 30 ottobre. L’avviso pubblico compare sul bollettino ufficiale della Regione Campania e riguarda la misura 4.2 del Por Campania 2000-2006 (Sostegno allo sviluppo produttivo del tessuto imprenditoriale regionale- azione A “Regime di aiuto per la realizzazione di investimenti materiali ed immateriali“). L’idea forza del progetto integrato “Dall’arcipelago alla filiera: lo sviluppo e la qualificazione di una nuova imprenditorialità nel sistema tessile abbigliamento” ha infatti come obiettivo lo sviluppo dell’area del distretto attraverso la crescita di un sistema di relazioni tra le imprese del territorio, sfruttando l’opportunità offerta dagli investimenti realizzati nell’area da investitori esterni. Al di là di impianti tecnologicamente più avanzati, incubatori e nuovi insediamenti, per gli imprenditori tessili di Calitri è inoltre necessario investire gran parte delle risorse disponibili nel potenziamento delle infrastrutture e nel miglioramento dei collegamenti viari e ferroviari in Alta Irpinia. Ma, quello che non si deve assolutamente trascurare, secondo il delegato Pmi Distretto di Calitri, Giovanni Polestra, in qualità di progettista del Pit, è il richiamo del territorio: “Un’operazione di marketing territoriale per promuovere il territorio: un modo per dire dove siamo e cosa facciamo. Esistono già fondi finalizzati a promuovere tali interventi di promozione in Italia e all’Estero e a breve troverà anche forma un nuovo discorso promosso dalla Regione su tutto il territorio di competenza inerente il tessile”. Si tratta di un’opera di pubblicizzazione complessiva, tramite web site, fiere, esposizioni anche internazionali. Ma al distretto serve anche una morfologia più convincente: “I nostri sono soprattutto piccoli produttori, ad eccezione di realtà più consistenti: si fanno per lo più rivestimenti per divani, abiti, maglie, jeans… ma quello che manca, per la nascita di una filiera, oltre all’indotto della materia prima che non abbiamo, è soprattutto la presenza di produttori trasversali e complementari: bottoni, cerniere, e altri servizi necessari alla vita del distretto. Magari – conclude Polestra – ricordare che Calitri, capofila del Pit, è anche produttore di altre interessanti qualità, legate ad esempio all’argilla e alla ceramica, può essere un ulteriore tassello per un grande progetto di sviluppo sistemico”. (Antonietta Miceli)
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