L’Unione di Centro è il grande assente della campagna elettorale per le amministrative a Calitri. Il centrosinistra di Canio De Rosa, ex assessore, sostenuto da Partito Democratico, Sinistra e Libertà e simpatizzanti dello scudocrociato, affronterà la compagine Calitri Pulita, guidata da Michele Di Maio e lontana da quelli che sono i soggetti politici tradizionali.
Quale connotazione politica assume la sua compagine?
Canio De Rosa: «E’ una lista che fa riferimento al centrosinistra, ma non trascura la società civile. Per questa squadra, la politica resta un qualcosa di importante per il bene della collettività. Non abbiamo problemi a dire che siamo la sintesi del Partito Democratico e di Sinistra e Libertà. Questo accordo, però, sono certo non escluderà neanche i centristi. Nonostante non hanno presentato una propria lista, daranno il proprio contributo per vincere, riconfermando l’asse regionale tra De Luca e De Mita».
Michele Di Maio: «Calitri Pulita è un movimento che guarda alla gente comune, una vera e propria forza costruita dal basso. Ci sono diverse espressioni non dei partiti, ma delle professioni, dell’impresa e di tutto quel mondo che produce. Abbiamo preferito restare fuori dalle logiche, ormai logore e superate, dei soggetti politici tradizionali perché riteniamo che il futuro sia il maggior coinvolgimento possibile e non la politica di salotto, vera causa dell’ultimo commissariamento».
A proposito di progetti, quali sono le priorità se vincerete…
C.D.R: «Guardiamo ad un programma che supera i localismi. Dal progetto pilota per le aree interne, intendiamo costruire uno sviluppo diverso, basato sulle vocazioni dei territori. Intendiamo recuperare il centro storico, costituendo un centro commerciale urbano, mettendo in rete i piccoli artigiani e le realtà meno conosciute. Tramite i fondi comunitari, gli investimenti dei privati ed il riutilizzo degli stabili abbandonati, vogliamo far ripartire il turismo e lo sviluppo, attirando nuovi flussi».
M.D.M: «Il programma di questa compagine è stato scritto dalle persone. Prima della competizione elettorale, ci siamo riuniti in cinque gruppi di lavoro (legalità, attività produttive, ambiente, sanità e cultura). Abbiamo realizzato sette assemblee pubbliche per cercare di essere più partecipativi. Vogliamo, inoltre, semplificare la macchina burocratica, coinvolgendo i cittadini nel bilancio e lottando l’evasione fiscale. Intendiamo, inoltre, promuovere le tipicità e rivalorizzare l’area industriale abbandonata.
A proposito del commissariamento, come pensate di superare questa fase?
C.D.R.: «Quella squadra è finita male perché non c’è stato il dialogo con l’esterno. Dobbiamo ricostruire la coesione sociale all’interno della comunità. Bisogna recuperare il rapporto tra istituzioni e collettività. Il commissariamento, c’è stato perché sono prevalsi gli individualismi. La mancanza di dialogo è la causa del fallimento della precedente amministrazione. Per tale ragione, non voglio chiudermi a riccio, ma collaborare per una nuova esperienza, basata sulla condivisione di idee e proposte».
M.D.M: «Non guardiamo al passato. Ci siamo resi conto che tutti i partiti tradizionali avevano fallito. Vogliamo riprendere le questioni sospese. Abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere tutti, senza escludere nessuno. I soggetti politici tradizionali non riescono più ad organizzare il consenso. Basti pensare che i nostri avversari copiano il programma da quello di Ferentino, municipalità del Lazio. Non capisco come può amministrare chi non è capace di scrivere un progetto per la campagna elettorale».
Perché i cittadini dovrebbero scegliere la sua compagine?
C.D.R.: «Non siamo tra coloro che ritengono mette da parte il passato. Dalle radici bisogna ricostruire il futuro, ripartendo dalla comunità ma essendo consapevoli che si può guardare ad un nuovo avvenire. Vogliamo superare i campanilismi e creare una rete di Comuni per avere finanziamenti, in grado di far ripartire l’economia e non rappresentare l’ennesima occasione mancata. Il pensiero è il punto di partenza».
M.D.M: «Siamo il futuro e non il passato. Chi ha amministrato, negli ultimi dieci anni, ha fallito. I giovani, per la prima volta, diventano protagonisti. Questo progetto non nasce nelle case dei soliti noti, ma su una piazza pubblica, capace di ragionare e di proporre un’alternativa in grado di risolvere i problemi della gente. Per tale ragione, chiediamo un voto pulito, giusto e teso alla rottamazione di chi rappresenta il vecchio che avanza».