VIDEO/ Caldo record, fuoco e crisi idrica: estate nera per l’Irpinia

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Caldo record, crisi idrica e incendi boschivi: a metà dell’estate il bollino è nero per la provincia di Avellino, costretta a difendersi dalla tripla emergenza che ha tutt’altra voglia di andare in vacanza. Quasi un film di fantascienza per i cittadini dell’Irpinia che, nell’area del bacino idrico tra i più grandi d’Europa, si ritrovano con i rubinetti chiusi la notte (e in alcuni casi anche durante il giorno) col caldo africano che sfiora i 39 gradi nelle ore più calde e che registra un tasso d’umiltà del 90% con ventilazione pari a zero.

CALDO – L’Osservatorio Metereologico di Montevergine ha registrato nella giornata di oggi temperature di 39,4° C ad Avellino in località Valle, mentre sulla vetta di Montevergine la colonnina di mercurio ha raggiunto comunque i 30° C. Una situazione insostenibile non solo per la fasce più deboli, come gli anziani, i malati e i bambini, ma anche per i giovani. La Protezione Civile, all’uopo, ha emanato un’allerta invitando la popolazione ad evitare di uscire nelle ore più calde (11:00-18:00).

FUOCO – Le alte temperature ovviamente non aiutano sul fronte degli incendi. La giornata di oggi è stata particolarmente intensa, tanto che tra Genio Civile, Vigili del Fuoco, Comunità Montana e volontari, sono intervenute circa 80 persone. Le situazioni più preoccupanti a Lapio, dove le fiamme hanno lambito le abitazioni, a Guardia dei Lombardi, in località Macchia di Panna – Pineta Bianco (impegnata una squadra del Genio Civile con i DOS). Fuoco e fiamme anche a Montefalcione, Cervinara, Aquilonia, Pietrastornina, Monteverde, Roccabascerana, Serino, Sant’Angelo a Scala, Quadrelle, Villanova del Battista e Sirignano. Il dato più allarmante è che, mentre nel 2016 sono andati bruciati 300 ettari di boschi, nei 30 giorni a cavallo tra giugno e luglio la cifra è stata eguagliata.

ACQUA – Sul fronte della crisi idrica non mancheranno le sospensioni programmate anche oggi. Dalle 21:00 alle 6:00 del giorno seguente rubinetti chiusi a Torella dei Lombardi, Pietrastornina, Picarelli, Montella, Montoro, Ospedaletto d’Alpinolo, Monteforte, Prata, San Mango, San Potito, Sorbo Serpico, Lioni, Mugnano, Sirignano, Aiello, Nusco, Summonte, Lapio, Santa Paolina, Montefusco, Villamaina, Gesualdo, Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco, Cesinali, Quadrelle, Mercogliano, Castelvetere, Frigento, Montemarano, Castelfranci e Contrada.

Le buone notizie su questa problematica arrivano dalla Regione, che ha messo in cantiere una serie di interventi, dopo il tavolo regionale dei giorni scorsi, tra i quali quelli che riguardano i comuni di Montella, Volturara e Montoro. La madre di tutte le battaglie è tuttavia quella legata alla disponibilità della sorgente di Cassano, in questo caso il Governatore De Luca ha assicurato: “Abbiamo posto la questione sul tavolo nazionale, tutta l’acqua di Cassano resterà in Irpinia”. Previsto prima del fine settimana un incontro al Ministero dell’Ambiente tra tutti i soggetti interessati del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale proprio per discutere della questione.

di Renato Spiniello.