Emergono nuovi sviluppi sulla vicenda Calcioscommesse che sul piano sportivo l’Avellino ha archiviato con 2 punti di penalizzazione in appello. Attraverso un comunicato, l’avvocato di Millesi, Dario Vannetiello, spiega come la Corte Federale d’Appello abbia ritenuto che la gara Avellino-Reggina non sia stata combinata.
“Nel confermare che, a differenza di come ritenuto dall’Ufficio Inquirente, non è mai esistita una vera associazione con lo scopo di alterare le partite di calcio di serie B, la Corte Federale è giunta anche alla importante conclusione che la partita Avellino-Reggina, conclusasi con la vittoria degli irpini con il risultato di tre a zero, non fu combinata.
Sul punto è stato capovolto il giudizio espresso il 7 Aprile 2017 dal Tribunale Federale e di conseguenza, viene a cadere anche l’aggravante della pluralità degli illeciti. Domani intanto al via il processo penale.
Quanto emerge dalla motivazione depositata stamane presso la Federazione Italiana Giuoco Calcio dalla Corte Federale di Appello, dimostra che è stato accolto in larga parte il ricorso redatto dall’avvocato Dario Vannetiello nell’interesse dell’ex capitano dell’Avellino, Francesco Millesi, detto “Ciccio”.
Di indubbia incidenza appaiono le conclusioni a cui sono giunti i giudici sportivi di secondo grado atteso che, dopo due gradi di giudizio, le pesanti accuse a suo tempo mosse hanno subito un netto ridimensionamento.
Infatti, la Corte Federale ritiene che l’unica partita ad essere stata alterata sarebbe quella disputata tra Modena ed Avellino, sulla quale i capi di una organizzazione camorristica napoletana avrebbero scommesso 400mila euro in caso di realizzazione di un goal del Modena.
Secondo la ricostruzione accusatoria, alla combine avrebbe partecipato il capitano dell’Avellino Francesco Millesi, nell’occasione di due cene alle quali sarebbe stato presente anche l’attuale calciatore del Genoa Armando Izzo.
Per Millesi la Procura Federale aveva chiesto sette anni di squalifica, il Tribunale alcuni mesi orsono ne aveva inflitti cinque, mentre in appello il calciatore siciliano ha rimediato la sanzione minima irrogabile per un illecito sportivo, ossia tre anni.
Rizzo, invece, ritenuto responsabile solo di non aver denunziato la combine, nella rideterminazione della sanzione dei giudici di secondo grado ha ricevuto una squalifica di sei mesi che terminerà nel prossimo autunno.
Scrive la Corte che “il ridimensionamento delle accuse, in particolare la accertata regolarità della partita Avellino-Reggina per la provata assenza di qualsiasi comportamento irregolare di Millesi, ha determinato anche la necessità di ridurre la penalizzazione inflitta alla squadra dell’Avellino”, i quali sono passati da tre a due, rispetto ai sette punti di penalizzazione invocati dalla Procura Generale, situazione quest’ultima che avrebbe determinato la retrocessione in serie C della squadra irpina.
Oltretutto va rilevato che grazie alla restituzione di un punto, l’Avellino ha potuto superare in classifica ben tre squadre nell’ultimo campionato di Serie B, circostanza questa che consentirà l’entrata di maggiori denari nelle casse della società relativamente ai diritti televisivi.
La partita, perlomeno quella giudiziaria, di Millesi non è finita, in quanto l’ex giocatore catanese farà ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, una sorta di Cassazione della giustizia sportiva, per cercare di cancellare del tutto la squalifica di Millesi in vista di una carriera da allenatore.
Infatti, l’avvocato Dario Vannetiello ha ancora da devolvere al massimo consesso della Giustizia sportiva alcune delicate ed interessanti questioni giuridiche. Non sfugga che neppure la Corte di appello è riuscita ad individuare la irregolarità dell’azione che portò in rete il Modena, né il calciatore dell’Avellino che avrebbe provocato il gol, senza dimenticare che in quella partita non giocarono né Millesi né Izzo.
Laddove il ricorso venga accolto, l’inevitabile conseguenza sarà quella della restituzione dei due punti di cui l’Avellino è stato privato in corso di campionato, oltre a venir meno la condanna al pagamento della ammenda di euro 20.000, somma già ridotta in secondo grado atteso che 50.000 euro era la sanzione inflitta in primo grado dal Tribunale.
Intanto, domani vi è un altro importante appuntamento: inizia il processo penale innanzi alla giustizia ordinaria.
Infatti, è fissata udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, dott. De Chiara, dove i calciatori Millesi, Izzo e Pini sono accusati sia di concorso esterno all’associazione mafiosa Vanella Grassi, sia di frode sportiva, mentre rispondono di associazione a delinquere di stampo mafioso e di altri gravi reati Accurso ed i suoi affiliati”.