Meglio abbondare che scarseggiare. Lo dicevano i latini in passato, lo pensa adesso – in attesa di sottolinearlo a voce molto probabilmente durante la conferenza stampa della vigilia – Attilio Tesser, il quale vede avvicinarsi la complicata sfida contro lo Spezia con il conforto della totale disponibilità della rosa.
L’intero gruppo gode di ottima salute, compreso Davide Biraschi che però deve fare i conti con la squalifica che verrà discussa proprio domani in ottica riduzione con scarse possibilità di accoglimento presso la Corte Sportiva d’Appello.
Intanto oggi D’Angelo e compagni hanno aggiunto un ulteriore step alla marcia di avvicinamento all’appuntamento di un “Picco” che rievoca puntualmente notti magiche e sprigiona al solo pensiero profumo d’impresa. Sarà il primo della serie di tre incontri nel giro di una settimana e poco più che attende l’Avellino al varco.
Prima però c’è da tenere a bada lo Spezia desideroso di rialzarsi dopo la rovinosa caduta di Cesena. Per l’occasione Tesser sembra intenzionato a proporre il 4-4-2 o il 4-1-4-1 con gli inserimenti di Chiosa in difesa e di Gavazzi su uno dei due esterni di centrocampo.
In bilico la posizione di Zito che giocherebbe alto a sinistra se dovesse prevalere la prima opzione tattica, mentre sarebbe sacrificato per un mediano in più, D’Angelo, nel caso in cui Tesser propendesse per il 4-1-4-1. Al di là degli interpreti, appare scontato l’approdo dell’Avellino nella terza dimensione tattica della stagione dopo l’utilizzo del 4-3-1-2 e del 3-5-2. A La Spezia un Avellino 3.0.