Calcio – Sequestro azioni: Massimo Pugliese chiarisce ancora…

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Massimo Pugliese non ci sta. Il patron biancoverde continua a tranquillizzare la piazza in merito alla revoca della custodia delle azioni. Il massimo dirigente irpino, chiarisce il mistero di mister X: “Si tratta di Capone ed Ercolino”. Via la maschera, dunque, al fantomatico personaggio che un quotidiano locale voleva assolutamente conoscere. Continuano quindi le precisazioni della compagine irpina in merito al 50% delle azioni bloccate dal Tribunale di Salerno: “Sulle colonne di un quotidiano locale si fa riferimento ad investitori incogniti.-afferma il numero uno della società di Via Cannaviello- Ebbene, le uniche due trattative portate avanti per la cessione del pacchetto azionario della società sono state sempre all’insegna della massima trasparenza essendo le stesse sempre passate tramite il Sindaco del Comune di Avellino Giuseppe Galasso come da me più volte ribadito ed immediatamente portato a conoscenza dell’opinione pubblica. Inoltre, è altresì ben noto alla piazza che questi investitori incogniti altro non erano che gli imprenditori i quali più volte hanno dichiarato pubblicamente in emittenti locali la propria intenzione di acquistare questa società”. Approfondisce ancora le proprie ragioni il più grande dei fratelli di Frigento: “Chiarisco che, nella richiesta da me presentata al P.M. ho richiesto letteralmente quanto segue: Il sottoscritto ha già avviato incontri con rappresentanti dell’attuale compagine sociale e/o terzi disponibili a subentrare nel capitale sociale dell’U.S. Avellino S.p.A. al fine di reperire risorse necessarie al ripianamento delle perdita al 30/06/06. Alla luce della mia richiesta posso solo affermare che i rappresentanti della compagine sociale sono componenti della mia famiglia ed i terzi, come noto a tutti, erano i due imprenditori pronti a rilevare il pacchetto azionario.In ogni caso tengo a precisare che il Tribunale di Salerno nella sentenza del 17/10/2005 recitava tra l’altro quanto segue: ‘In altre parole non da discutere il concorso di Massimo Pugliese alla operazione di trasferimento fittizio dei beni oggetto di contestazione perché egli è del tutto estraneo a quella imputazione e neppure rileva la sua eventuale contiguità o accondiscendenza agli interessi economici e personali di Casillo ed alle operazioni con le quali esse sono state perseguite. In merito alla situazione debitoria continua Pugliese: “Si parla poi di debiti allarmanti: nel 2004 l’indebitamento risultava di 10.853.284 euro (oltre ad almeno altri quattro milioni di euro non iscritti in bilancio per i quali è in corso un’azione risarcitoria) mentre al 30/06/2006 i debiti si attestano a 8.677.484 euro”. Pugliese ribadisce ancora una volta la ferma intenzione della dirigenza di sottoscrivere l’aumento di capitale: “Confermo che l’attuale compagine sottoscriverà l’aumento di capitale sociale per la quota del 50% non sottoposta a sequestro preventivo e qualora il nuovo custode giudiziario (non vincolato ad alcun impegno di ricapitalizzazione, come in precedenza era impegnata la mia persona) non sottoscriverà la quota a sé spettante mi avvarrò del diritto di prelazione per sottoscrivere l’altro 50%”.

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