Da “Il Biancoverde” n. 18 del 20/12/2013
E’ cresciuto nelle giovanili della Salernitana. Approda in prima squadra nel 1999. Dopo più di tre stagioni in granata, viene ceduto in prestito in Serie A alla Reggina, ma non disputa alcuna partita ufficiale con i calabresi. Il difensore Roberto Cardinale, nel gennaio del 2004 viene ceduto poi al Perugia, con cui esordisce in Serie A il 24 gennaio 2004 contro il Siena (2-1 per i toscani), retrocedendo in B a fine stagione. Resta ancora sei mesi con gli umbri per poi passare allo Spezia in Serie C1. Nel 2005 firma per il Martina, sempre in C1, e nel 2006 torna alla Salernitana, conquistando la promozione in Serie B nel 2008 e la permanenza in cadetteria nel 2009. Nello stesso anno si trasferisce a Potenza, poi a Gela. Il 18 luglio 2011 passa all’AS Avellino. Con i biancoverdi, in C1, il centrale difensivo colleziona ben 30 presenze e 3 reti. A marzo del 2013 divorzia consensualmente dal sodalizio biancoverde poiché non rientra nei piani del tecnico Rastelli. “Ricordo con affetto l’anno in cui ho avuto la possibilità di giocare con continuità con l’Avellino – dichiara -. Fu una stagione di transizione e l’obiettivo da centrare era la salvezza. Lavorammo con impegno, serietà ed i risultati ci ripagarono. Ci mettemmo al riparo in largo anticipo e questo fu motivo di orgoglio per l’intera squadra. Avellino è un palcoscenico di prestigio, che qualunque giocatore vorrebbe calcare anche se, non nego, mi abbia lasciato un po’ di amaro in bocca, ma il calcio è anche questo.
La piazza, la tifoseria è composta da gente umile, calorosa, che mi ha sempre trattato bene. L’apporto del pubblico, per noi atleti, è sempre fondamentale. Oggi sono a Melfi, ho intrapreso una nuova avventura e, a dire il vero, non ho il tempo di guardare le partite dell’Avellino, preferisco, se ne ho a disposizione, guardare quelle delle avversarie della categoria di cui faccio parte – precisa Cardinale -.
Ho letto, con piacere, che la squadra di Rastelli sta disputando un ottimo campionato. Hanno agito con professionalità e competenza i dirigenti cercando di alterare il meno possibile l’equilibrio della squadra che lo scorso anno ha vinto il campionato. E’ importante – sottolinea l’ex difensore biancoverde – non smantellare i gruppi trionfanti. L’Avellino è una squadra arcigna, insidiosa, che, nel campionato di Serie B darà filo da torcere alle avversarie, senza dubbio. Non ha dei leader, anche se dispone di giocatori di spessore ed esperienza. L’arma vincente credo sia la forza e l’equilibrio del gruppo che consente a tutti di emergere”.
Si sofferma sul tecnico Rastelli l’ex Salernitana. L’allenatore che non gli ha ‘concesso’ di continuare l’avventura in biancoverde: “Non ho conosciuto a fondo il mister. Non ne ho avuto la possibilità. Ero sempre in disparte e l’ho vissuto davvero poco. Credo, comunque, sia una persona meritevole, sono i risultati a dirlo. Mi posso basare unicamente su questo. Auguro all’Avellino – conclude – di ottenere ciò che vuole fortemente. Ha le carte in regola per ambire a traguardi importanti anche se il torneo cadetto è davvero spossante”.