L’Avellino vuole e deve sfatare il tabù trasferta, ma soprattutto intende dare un segnale forte contro la capolista Pisa che in casa non è irresistibile. Un successo per invertire tendenza, una vittoria per cambiare marcia anche lontano dal Partenio: un solo punto nelle precedenti uscite, un rendimento disastroso se si rapporta al bottino totale dei lupi in questa prima parte di campionato. La formazione biancoverde all’‘Arena Garibaldi’ non ha mai vinto. Nella storia non si è mai riusciti a far ritorno con l’intero bottino dalla città della torre pendente. La squadra di Ventura, attualmente, guarda tutti dall’alto verso il basso, i numeri ad oggi dicono che il Pisa è squadra esterna: soltanto 11 punti conquistati dai nerazzurri tra le mura amiche. Un gruppo con un grandissimo potenziale offensivo, 29 goal siglati ad oggi ma con una difesa tutt’altro che irresistibile: 23 reti subite, le stesse incassate dai lupi. Servono almeno 20 punti al giro di boa e per riuscirci occorre il blitz esterno. Almeno un successo fuori casa per rialzare un attimo la china. Il tecnico Guido Carboni, in vista della trasferta in terra toscana sprona la squadra, stanco di tornare a casa a mani vuote: “Proveremo a vincere – afferma il tecnico di Arezzo – . Dobbiamo invertire tendenza, altrimenti diventa difficile risalire la china. Bisogna avere un atteggiamento diverso fin dall’inizio, scendere in campo senza timori”. Bacchetta la squadra il tecnico biancoverde, non contento di quanto fatto dai suoi ragazzi lontano dal Partenio: “Spesso per difendere i ragazzi cerco di mascherare gli atteggiamenti sbagliati. Nelle ultime uscite in campo esterno abbiamo offerto delle prestazioni di sicuro al disotto delle nostre possibilità. Questa volta intendo uscire dal campo senza avere nulla da recriminare. Abbiamo raccolto poco all’inizio, ora è giunto il momento di cambiare per migliorare una classifica che al momento si mostra deficitaria con prove che non raggiungono la sufficienza. Mi auguro di rivedere le prestazioni di Chievo ed Ascoli, dove la squadra è sempre stata in partita senza mai soccombere all’avversario”. Lottare a denti stretti per migliorare la graduatoria: “Ci vuole un altro spirito. Non mi sta bene prendere uno schiaffo e poi reagire, dobbiamo fare noi la prima mossa, non incassare i colpi e poi rialzarci”. Sul diverso atteggiamento tra le sfide in casa e quelle in trasferta l’allenatore dichiara: “Nel nostro stadio abbiamo fatto davvero molto bene, anche con avversari come Mantova e Lecce, squadre quotate, ma contro cui siamo riusciti a restare a galla fino alla fine. A prescindere dalla sfida con il Piacenza, dove praticamente non siamo mai scesi in campo, abbiamo sempre fatto il nostro dovere. Dobbiamo lottare, da qui alla riapertura del mercato mancano ancora tre settimane, noi da parte nostra abbiamo l’obbligo di ottenere più punti possibili. Il torneo non si decide di certo adesso. Quindi restiamo tranquilli e continuiamo a fare il nostro dovere. Il nostro è soltanto un problema di approccio all’incontro, la squadra dopo il colpo subìto ha sempre avuto il coraggio di controbattere, i limiti li abbiamo ma diamo sempre tutto”. In merito alla possibilità di rivedere in campo Di Cecco dal primo minuto l’allenatore è chiaro: “Mimmo rientra dopo due settimane, non so però se lo schiererò in campo dall’inizio. Al centro siamo sicuramente in emergenza”. Non se la prende con i singoli: “L’unica cosa che voglio è una reazione. È mia intenzione spronare la squadra. In questo momento siamo tutti sotto osservazione, me compreso”. Giudica il Pisa prossimo avversario: “È una squadra ben organizzata, davanti ha giocatori di grande qualità come Cerci, Kutuzov e Castillo. Una formazione che non è la prima della classe per caso”. Ricorda la propria esperienza con i toscani: “Lì sono stato nei primi anni della mia carriera. Giocavamo bene, però ho fatto una scelta iniziale sbagliata, pensando più al blasone che al progetto. Dopo quella esperienza sono ripartito dal basso e sono risalito ed anche quest’anno ci riuscirò”. L’assenza di De Angelis per squalifica potrebbe portare il tecnico ad affidarsi alla difesa a tre: davanti a Gragnaniello ci saranno Maietta, Mengoni e Corallo. L’unico dubbio riguarda la linea mediana, dove tutto ruota intorno a Di Cecco. Nel caso in cui il calciatore abruzzese dovesse scendere in campo dal primo minuto farà coppia con Anastasi, mentre sugli esterni ci sarà spazio per Sestu e Porcari. In alternativa l’ex allenatore del Bari potrebbe schierare Bracaletti a sinistra e spostare Porcari al centro. In avanti confermati Paonessa-Pellicori e Salgado. La velocità di quest’ultimo e del numero 10 Sestu potrebbero essere l’arma in più in vista di questo delicatissimo match. (di Sabino Giannattasio)