Da “Il Biancoverde” n. 22 del 7 febbraio 2014
Preferisce rimanere lontano dai riflettori ed operare, con oculatezza, dietro le quinte Attento e ponderato, il Direttore Generale dell’Avellino Massimiliano Taccone analizza il girone di ritorno dei lupi ed il mercato di gennaio appena conclusosi.
Si dice soddisfatto del campionato dell’Avellino fino ad oggi?
“Certo non posso non esserlo. La squadra e lo staff stanno dimostrando di essersi calati interamente nel campionato di Serie B. All’inizio, non è stato semplice integrarsi in questa nuova realtà, poiché nessuno l’aveva oggettivamente mai affrontata. Poi, però, pian piano il timore è venuto meno ed intensificando il lavoro, abbiamo iniziato ad assaporare la cadetteria nel suo insieme, riuscendo ad ottenere importanti ed inaspettati risultati”.
Dopo le dimissioni di questa estate, possiamo affermare che è nuovamente il Direttore Generale dell’Avellino? E poi, ci spiega le cause di quella drastica decisione?
“In realtà non ho mai abbandonato completamente la squadra. La causa delle mie dimissioni era legata a quel comunicato estivo diramato dal Direttivo della Curva sud del quale, ancora oggi, preferisco non parlare. Potrei diventare offensivo nei confronti di qualcuno e non credo sia il luogo. L’Avellino, in ogni caso, è un bene di famiglia al di là delle cariche…”.
È soddisfatto del mercato di gennaio o ha qualche rimpianto?
“Rimpianti nessuno. Purtroppo, nel mercato di gennaio, abbiamo provato in tutti i modi a strappare Zito alla Ternana ma non c’è stato nè verso, nè moneta per convincere la società umbra a portarlo in Irpinia. Dunque, vista la assenza di alternative valide e, viste le mancate partenze di alcuni nostri giocatori, abbiamo preferito rimanere come stiamo e lavorare con gli uomini a disposizione”.
Ecco, lei che vive da vicino lo spogliatoio, ci racconta che clima si respira nel gruppo? La squadra crede alla serie A o quantomeno al raggiungimento dei play off?
“La squadra crede nei propri mezzi e, partita dopo partita, si autoconvince sempre più della propria forza e determinazione. Si guarda costantemente al famoso raggiungimento dei cinquanta punti quanto prima per poi cercare di fissare nuovi obiettivi, sempre più ambiziosi. Non sarà mai una prerogativa di questo gruppo accontentarsi una volta raggiunti i cinquanta punti. Se, malauguratamente, non dovessimo andare oltre la salvezza, avremo comunque fatto esperienza per la prossima stagione, saremo riusciti a mantenere la categoria e saremo pronti per poter programmare il prossimo anno in B con ambizioni sempre più importanti”.
Quali sono le avversarie di B che maggiormente la impensieriscono?
“Ormai sono passate 23 giornate ed abbiamo visto che, in realtà, sono tutte temibili. Ogni sabato ci sono risultati apparentemente a sorpresa, ma che in realtà dimostrano un equilibrio del campionato. Si può vincere e perdere con chiunque fermo restando che ci sono alcune corazzate che sembrano davvero imbattibili”.
Direttore Generale ma anche proprietario dell’Avellino. Soddisfatto della media spettatori del Partenio – Lombardi?
“Calcolando che il calcio moderno abbraccia un’informazione essenzialmente vasta ed orizzontale e problematiche per poter effettuare biglietti nominativi, nonché l’esistenza della tessera del tifoso per le trasferte, il clima, la crisi e i risultati della squadra, non credo possiamo lamentarci anche se, non nego, faccia piacere sempre vedere il “Partenio – Lombardi” gremito”.