Montemiletto, Claudio De Vito – Nessuna goleada questa volta dopo le quattro scorpacciate di Sturno che avevano contraddistinto il pre-campionato. Il Calcio Avellino si è fatto fermare dall’Agropoli, avversaria militante nel campionato di Eccellenza ma che ambisce al ripescaggio in D con i vari ex Avellino Guido D’Attilio, Ferat Jusufi e Simone Siciliano in organico. 2-2 il punteggio al “Pasquale Fina” dove la formazione di mister Graziani è partita a razzo nel primo tempo per poi farsi rimontare nella ripresa.
Una SSD – schierata con soli tre under – dai due volti quella ammirata sul sintetico montemilettese inaugurato un anno e mezzo fa dall’Avellino guidato da Walter Novellino. Lupi ok nei primi 45′ minuti con l’uno-due firmato Ciotola-Gerbaudo. Di punta il vantaggio siglato dal fantasista di Ponte, chirurgico invece il sinistro dal limite del regista ex Vicenza il quale ancora una volta ha dimostrato di non centrare nulla con la categoria. Geometrie col compasso, trame pulite e tocco palla elegante per il playmaker al quale Archimede Graziani ha consegnato le chiavi della manovra con l’armadio Kelvin Matute a guardargli le spalle. Tra le note liete anche il 2000 serinese Fabiano Parisi che ha confermato la sua personalità e di trovarsi già a suo agio nonostante sia uno degli ultimi arrivati in casa biancoverde.
Da quelle liete a quelle stonate offerte dall’undici base. In primis l’impostazione del gioco dalle retrovie che in più di un’occasione ha denotato errori e distrazioni anche da parte del guardiano dei pali Ettore Lagomarsini. Troppa sufficienza in alcuni appoggi e Agropoli abilitato alla transizione attiva a ridosso dell’area di rigore degli uomini di Graziani. In avanti invece poco incisivo Alessandro De Vena vuoi per i carichi di lavoro vuoi per la mancanza di una prima punta che il direttore sportivo Carlo Musa sta continuando a cercare. A proposito, Ferdinando Sforzini chiede un salario troppo elevato che il Taranto invece pare in grado di garantirgli e deve ancora convincere dal punto di vista fisico. E intanto è spuntata l’idea Mattia Montini, ex Livorno e Monopoli.
Nella ripresa il patatrac con l’Avellino B imbottito di baby e dai ritmi troppo bassi che hanno prestato il fianco al ritorno dei delfini agropolesi. L’uno-due nella ripresa lo hanno messo a segno loro con Gennaro Limatola e Matteo Delli Santi. Due reti scaturite da un altrettante disattenzioni: prima il rigore concesso per atterramento di Niccolò Dondoni ai danni di Guido D’Attilio, poi il destro che si è infilato sul primo palo del colpevole Domenico Longobardi il quale tre giri di lancette prima di incassare il gol, il 2-2 lo aveva evitato con un rifletto prodigioso sulla zuccata di Jordi Pascual. Forte del pari, la formazione ospite ha preso addirittura in mano l’iniziativa per larghi tratti e per poco ha rischiato anche di completare la rimonta sfruttando gli sbandamenti difensivi della Graziani band.
Per controbattere, l’Avellino si è affidato alla vivacità prima sulla fascia e poi da attaccante di Eleoenai Tompte, autentica spina nel fianco abile a creare la superiorità numerica, che nel finale servito da un positivo Tommaso Carbonelli al rientro dall’infortunio ha centrato in pieno la traversa con una traiettoria di testa a scavalcare il portiere. Di nuovo k.o. invece Patrick Moreschini unico out per problemi fisici. Simone Barzaghi invece unico a rimanere in panchina per scelta tecnica. Si è rivisto Michael Ventre come seconda punta a sostegno di Luigi Mentana.
Contrariato a fine partita Graziani non tanto per il risultato, ma per la prova della sua squadra che domani e sabato il tecnico toscano spremerà al ritmo di doppia seduta al Country Sport per poi concedergli 48 ore di libertà grazie al rinvio della gara di coppa con il Nola (da recuperare il 19 settembre alle 20.30). Sarà un venerdì di concentrazione sul campo con le antenne però inevitabilmente rivolte verso Roma. Il Collegio di Garanzia del Coni potrebbe ripristinare la B a 22 con possibili ripercussioni anche sulla C alla quale il Calcio Avellino crede ancora nonostante la chiusura al ripescaggio da parte del presidente della Lega Pro Gabriele Gravina.
Intanto però i circa duecento spettatori – tra i quali Salvatore Di Somma e Salvatore Sullo – presenti oggi a Montemiletto hanno potuto ammirare le divise ufficiali (senza logo) nuove di zecca con lo sponsor tecnico Joma e il main sponsor scontato Sidigas. Interamente verde la prima maglia, bianca la seconda e arancio la terza per un tricolore distribuito in base ai toni cromatici Sidigas. E’ anche questa una nota lieta, di quelle che esulano dal campo ma che catturano l’occhio del tifoso desideroso di normalità.
Gli schieramenti del Calcio Avellino nel test contro l’Agropoli.
Avellino primo tempo (4-4-2): Lagomarsini; Patrignani (1999), Morero, Mikhaylovskiy, Mithra; Tribuzzi (1998), Gerbaudo, Matute, Parisi (2000); De Vena, Ciotola.
Avellino secondo tempo (4-4-2): Longobardi (1999) (34′ st Pizzella 2001); Nocerino (1999), Dondoni, Urbanski (2001), Scarf (1999); Tompte (1999), Buono (1999), Acampora, Totaro (2000); Ventre (29′ st Carbonelli 2000), Mentana (1999).
I 26 a disposizione di mister Graziani.
Portieri: Lagomarsini (1993), Longobardi (1999), Pizzella (2001).
Difensori: Barzaghi (2000), Dondoni (1995), Mithra (1997), Mikhaylovskiy (1989), Morero (1982), Nocerino (1999), Parisi (2000), Patrignani (1999), Scarf (1999), Urbansky (2001).
Centrocampisti: Acampora (1989), Buono (1999), Carbonelli (2000), Ciotola (1984), Gerbaudo (1995), Matute (1988), Moreschini (2001), Tompte (1999), Totaro (2000), Tribuzzi (1998).
Attaccanti: De Vena (1992), Mentana (1999), Ventre (1996).