Calcio Avellino: a questo punto mandiamo un Pugliese in panchina

Siamo ultimi, e se non arriva qualche colpo di fortuna, resteremo ultimi. Povero Oddo: sembra un crocifisso per aver sbagliato marcature e per non aver impiegato gli uomini giusti. Come al solito, l’ipocrisia la fa da padrona, con giornalisti di parte e qualche tifoso compiacente. Da giorni si parla di Mazzone, Colomba, Guidolin, Papadopulo, Cavasin e probabilmente dal cilindro, usciranno altri nomi altisonanti e di prestigio. Tra tante proposte, considerato che i soldi li tira fuori la società, è opinione diffusa che un Pugliese sulla panchina non guasterebbe. Con i calciatori che si ritrova, bravi per aver fatto il proprio dovere in serie C, ma la B è unaltra cosa, perché non copiare la Triestina di inizio campionato e il Foggia dello scorso anno? Se andrà male anche a Catanzaro e la classifica inizia a diventare disperata, volete che un allenatore dal pedigree importante venga ad Avellino? L’autolesionismo di inizio campionato e le incertezze che caratterizzano le scelte tecnico-tattiche appaiono figli dell’irrazionalità non comprensibile anche dai letterati del calcio. Servono rinforzi ed anche di qualità. In attesa di Babbo Natale e della prossima Befana con i sacchi colmi di regalo, con le mani congiunte in attesa del Miracolo, la fede calcistica nel Lupo irpino ci sollecita ad atti di fede insperati . Padre Nostro che sei nei cieli…restaci e… proteggi l’Avellino ormai ridotto ad un lumicino.