Raffaele Ametrano, crede nella salvezza. L’Indiano, ha ancora l’amaro in bocca per il pareggio con la Ternana, ma non ha nessuna intenzione di mollare. Pronto per l’ennesima dura battaglia, lui che ha grinta da vendere non ha alcuna intenzione di arrendersi. Anzi. Vuole continuare a lottare per i lupi. L’ex Udinese conferma la sua volontà di restare all’ombra del Partenio, smentendo categoricamente qualsiasi contatto con il Catanzaro dell’ex Gigi Pavarese: “Da Catanzaro non ho sentito nessuno, anche se è sempre un piacere avere la stima di qualcuno. E’ mia intenzione restare ad Avellino e contribuire al raggiungimento dell’obiettivo prefissato”. L’esterno di Castellammare traccia un primo bilancio sul cammino dei lupi fino a questo momento: “Sicuramente non può essere positivo, credo che per il valore della squadra dovevamo riuscire a fare qualcosa in più. Nelle ultime partite abbiamo offerto un buon gioco, peccato per il pareggio con la Ternana. Quella contro gli umbri per noi era una gara molto importante. Ci siamo rimasti davvero molto male per come è andata a finire. Adesso dobbiamo iniziare il girone di ritorno con il piede giusto”. L’Avellino per riuscire a conservare la cadetteria in questa seconda parte del campionato dovrà avere una media promozione: “Può darsi. L’importante che alla fine i punti conquistati bastino per salvarci”. Nel 2006 si parte con il Verona, da subito un duro esame, ma in casa adesso non si può davvero più fallire: “E’ così, anche perché adesso le partite iniziano a diminuire e da qui alla fine le difficoltà aumentano, le gare divengono più dure perché le squadre hanno degli obiettivi da raggiungere”. Soddisfatto del tuo rendimento fino a questo momento, o ritieni che avresti potuto dare un maggiore contributo: “All’inizio ho avuto i soliti problemi fisici che non mi hanno permesso di scendere in campo sin da subito. In questa fase della mia carriera, più che all’aspetto personale penso molto alla squadra. Voglio soltanto uscire da questa brutta situazione. Se poi in campo ci sono anche io e riesco a dare il mio contributo, sono ancora più contento”. (di Sabino Giannattasio)