Conoscevi la piazza, sai che quella irpina è una tifoseria molto calorosa?
“Il pubblico di Avellino è davvero eccezionale, ho avuto modo di ammirarlo nella finale play-off contro il Foggia, gara che ho seguito per caso (sorride). La gente è stata stupenda, ha sostenuto senza mai fermarsi la squadra, spingendola verso la conquista della vittoria. Il calore mostrato nei confronti della squadra mi ha fatto venire la pelle d’oca”.
Il grande sostegno del pubblico può rappresentare per te uno stimolo in più?
“È il primo anno che gioco al meridione, ma da tempo speravo di potermi confrontare con il calcio del Sud, l’affetto verso i propri colori che c’è qui ed in altre piazze della parte bassa dello stivale non è paragonabile a quanto visto a Padova, Spezia, Pizzighettone o altri luoghi dove ho giocato e non c’è questa passione. Il sostegno di tante persone rappresenterà sicuramente uno stimolo in più”.
Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta dei lupi?
“La convinzione dei dirigenti, la loro voglia di puntare su di me, ma soprattutto la presenza di un allenatore navigato come Vavassori, da cui mi auguro di imparare tanto”.
Il mister ha legato a te un brutto ricordo. In una sfida tra Pizzighettone e Genoa segnasti una tripletta, costringendo i grifoni sul 3 a 3, gara memorabile per te: “È stata la più bella partita della mia vita. Una gara davvero indimenticabile, ho provato una gioia immensa, rifilare tre goal al Genoa non accade tutti i giorni. Spero che il mister non se ne ricordi e mi faccia giocare più possibile”. Ritroverai Porcari con cui hai giocato insieme nel Padova, la sua presenza potrà aiutarti ad inserirti subito nel gruppo: “Sicuramente”.
Promesse?
“Non ne faccio, posso solo assicurare massimo impegno”.
(di Sabino Giannattasio)