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Calcio A5/D – Cesinali, Franza ringrazia con una lettera la squadra

Alla fine il Real Cesinali non è riuscito a centrare la promozione in serie C2, ma nonostante ciò il patron Franza ha deciso di ringraziare i suoi uomini per lo splendido campionato disputato e lo ha fatto ancora una volta attraverso una lettera scritta nei giorni successivi alla sconfitta contro il Città di Ariano, stop che non ha permesso a Cocchia e compagni di proseguire la splendida cavalcata verso la categoria superiore.

“Siamo giunti alla fine del campionato, un torneo straordinario. Avevamo creduto di appropriarcene senza sforzo, tanto era evidente il nostro strapotere all’inizio della stagione. Ma non ci siamo riusciti anche se alla fine abbiamo raggiunto un altrettanto straordinario secondo posto” .
Queste le prime parole del numero uno del sodalizio giallorossoblù che con obiettività analizza il percorso svolto dai suoi uomini: “Non avevamo fatto i conti , tuttavia, con la nostra inesperienza, con l’incapacità di gestire e fronteggiare i problemi di comunicazione e di conflittualità interni alla folta rosa; casi difficili che sono scoppiati proprio nel momento meno opportuno, con le mancate aspettative di alcuni nostri ragazzi, con incomprensioni e differenti opinioni tra i giocatori e lo staff tecnico e dirigenziale. Non siamo riusciti a gestire gli elementi di categoria superiore, un vero lusso per la nostra serie, che avevano deciso di onorarci con la loro presenza ed esperienza. Ma soprattutto non avevamo fatto i conti con la tenacia, la costanza e la migliore organizzazione complessiva, tecnica e dirigenziale, di altre squadre del nostro girone”.

L’analisi per una annata contraddistinta anche da tanti infortuni che hanno praticamente ridotto l’organico all’osso – ma che al di là di una rosa ristretta hanno fatto si che il quintetto restasse competitivo-non termina qui: “Abbiamo dimostrato, tuttavia, più volte che con la rosa al completo, con l’aiuto reciproco, con la collaborazione dei singoli, con gli uomini disposti ad accettare senza polemiche e tranquillamente il proprio posto, contenti di veder giocare compagni decisamente migliori per qualità tecnica e fisica, siamo stati la squadra più forte e forse più leale. Abbiamo sempre accolto ed ospitato tutte le squadre nel migliore modo possibile; giocato sempre con lealtà e con rispetto degli avversari, per questo senza pensare di pregiarsi del titolo, pertanto poco onorevole, della squadra che ha segnato più gol o subito di meno. Abbiamo anche pagato il prezzo dei nostri errori, e siamo perfino riusciti a prendere dolorose decisioni consapevoli che esse potevano compromettere un campionato. Ma la nostra correttezza, la nostra allegria, la nostra forza, la nostra capacità di chiedere scusa agli avversari quando abbiamo sbagliato, e di ammettere apertamente le nostre colpe e gli errori, ci hanno portato ad un risultato straordinario. L’eccezionalità di questo campionato è racchiusa nell’ultima partita del nostro cammino, che può rappresentare la sintesi di tutto ciò che è successo nell’intera stagione. Mentre si andava concludendo la nostra avventura e si avvicinava il fischio finale della partita di playoff con il Città di Ariano, mentre una grande confusione – tra urla, grida una grande tensione – gravava sul terreno di gioco, mi sono guardato intorno ed ho osservato ciò che stava succedendo dentro e fuori dal rettangolo”.

Tanta la gioia del patron che non può fare altro che tessere le lodi dei giocatori che hanno provato a raggiungere il sogno fino all’ultimo momento, fino a quando ne hanno avuto la possibilità senza alzare bandiera bianca: “Ho avuto allora una strana sensazione, quasi leggera e felice. In campo vedevo i “superstiti”: 8 giovani leoni giallorossoblu che stanchi, distrutti, doloranti, acciaccati, feriti, nonostante a stento riuscissero a restare ancora in piedi, continuavano a correre e a lottare; impressionante e indimenticabile l’urlo di dolore fisico del Capitano Cocchia, le smorfie di dolore di Romolo Testa e di Maurizio Luce, impressionante il volto deluso di Pino Roca che doveva lasciare il campo e i suoi compagni in quel momento. Mi sono poi girato fuori del campo di gioco, sugli spalti, ed ho visto tanta gente, tanti nuovi amici, nostri ragazzi che senza rancore incoraggiavano i propri compagni con calore e passione; ho visto tanti professionisti di prestigio, della nostra e di altre categorie, molti venuti da lontano, alcuni a sostenerci; ho visto anche autorità di primo piano del calcio a 5 campano che erano lì quando potevano assistere ad altre partite che in quel momento si disputavano in Campania. Ed erano proprio sul quel piccolo splendido campo verde, su quel rettangolo immerso nella pace e nel silenzio delle colline di quel piccolo paese di Cesinali. Allora ho pensato che avevamo realizzato un sogno; anzi avevamo raggiunto qualcosa di inimmaginabile e di speciale… e per questo ero e sono felice. Ero felice perché Pasquale De Venezia, Gerardo Galasso, Romualdo Gentili, Paquale De Vito, Luigi Spina, Gerardo Dell’Anno c’erano riusciti; erano riusciti a riunire nella propria terra tante splendide persone! Ma ero e sono felice ed emozionato perché tutto questo è stato reso possibile grazie ai Miei Magnifici Ragazzi che hanno onorato la propria squadra con impegno e allegria! E che mi hanno onorato! Onorato di avere avuto un Grande Gruppo! Sono felice perché abbiamo percorso uno splendido cammino durante il quale ci siamo tanto divertiti! Vorrei citare uno ad uno tutti i ragazzi ma sarebbe un elenco inutile e tedioso. Ognuno di loro sa cosa penso e cosa hanno lasciato nel mio cuore! Tutti, nessuno escluso. Anche i ragazzi che hanno fatto altre scelte e preso altre strade. Non so cosa succederà tra breve o l’anno prossimo, le decisioni che saranno prese dalla dirigenza o dai giocatori. Non so chi resterà e chi andrà via. So soltanto che tutti faranno per sempre parte della storia del Real Cesinali. Per tutti è stata un grande esperienza. Uno splendido e indimenticabile periodo che resterà per sempre nei nostri cuori”.

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