Avellino – Non finiremo mai ad abituarci alle stranezze che riserva il derby d’Irpinia. Quello andato in scena oggi è stato sicuramente uno dei più belli e vissuti fino all’ultimo spasimo, nonostante il risultato reciti 7-4. Il Cus Avellino C5 si aggiudica il 12° derby d’Irpinia contro un Futsal Solofra che alla vigilia partiva avvantaggiato visto il buon momento vissuto e soprattutto visto il vantaggio in classifica (+3). Ma le motivazioni hanno fatto la differenza: i lupi facevano a meno di Milito squalificato e De Stefano alle prese con un attacco febbrile, mentre rientravano Parente e D’Argenio. Il quintetto biancoverde quindi vede tra i pali Lepore, Erba centrale a sostituire Milito, gli under D’Argenio e Testa ad agire sulle fasce e Parente terminale offensivo. Mister Iannone schiera invece Rago in porta, Roscigno, Sellitto, Spisso e Giordano a completare lo starting five.
Partono meglio gli ospiti con un uno-due Giordano-Sellitto con quest’ultimo che colpisce il palo. Ancora Giordano al 6’ costringe Lepore ad un agile colpo di reni che devia la sfera in calcio d’angolo. Al 10’ però è Avellino a passare in vantaggio con Parente che dà così il via alle danze: un calcio di punizione perfetto da centrocampo con la palla che colpisce la traversa per poi cadere a terra oltrepassando la linea di porta (1-0). Dopo cinque minuti è ancora il ‘Divino’ a sorprendere Rago ancora su calcio piazzato (2-0). 17’, Parente sigla il terzo gol in 7 minuti su assist di Erba, in volè Parente la piazza alle spalle di Rago (3-0). Sul finire di prima frazione, i lupi mollano un po’ la presa e il Solofra ingrana la marcia giusta accorciando le distanze con Tagliafierro (3-1). 28’, Solofra vicino al raddoppio con Giordano che in due occasioni spreca. 30’ Avellino potrebbe allungare sfruttando un tiro libero che però Parente si fa parare da Rago. Nella ripresa, Avellino deve fare a meno di Erba vittima di uno stiramento, nei prossimi giorni si saprà la reale entità dell’infortunio. Si spera ovviamente in un recupero in tempi brevi. I conciari si rendono protagonisti della più classica delle rimonte, complice un appannamento generale dei bianco verdi. Gli uomini di Iannone accorciano nuovamente con Giordano dopo due giri di lancette (3-2) per poi pattare i conti con Negri (3-3) e andare addirittura in vantaggio al 10 con Roscigno (3-4). Ma Avellino è bravo a non perdere completamente la bussola e raddrizzare la gara in poco più di sessanta secondi. All’11’ Parente dalla linea di bordo campo lancia preciso in direzione della porta, ma è Di Marzo, autore della sua migliore prestazione, a deviare la sfera in rete e riportare di nuovo la situazione al punto di partenza (4-4). Gli animi si accendono, gli arbitri Di Micco e Primicile, migliore conduzione arbitrale vista al Pala Coni finora, tengono però a bada la situazione. A farne fa le spese il giovane Rizzo, secondo portiere biancoverde, che viene espulso dalla panchina per proteste. Al 24’ Parente sfiora l’incrocio dei pali ancora sfruttando un calcio di punizione. 27’, sesto fallo del Solofra, dal dischetto stavolta Parente non sbaglia e firma il suo poker giornaliero (5-4). Mister Iannone decide di far indossare a Sellitto la casacca del portiere di movimento, ma la mossa sortisce gli effetti contrari rispetto a quelli sperati dal tecnico conciario. Avellino sigla la sesta marcatura con Di Marzo che raccoglie la palla nella sua metà capo e segna a porta vuota (6-4), ma la conclusione della sfida viene affidata giustamente a Parente che in trionfo e nel tripudio dei suoi tifosi sigla la sua quinta rete e la settima per Avellino (7-4). Strette di mano e pacche sulle spalle alla fine di una partita combattuta sicuramente ma che non ha mai travalicato i limiti del fair play e della sportività nonostante l’importanza della posta in palio. E sabato si va a Gragnano ospiti della capolista.