Buttato a terra e derubato in pieno centro: 14enne vittima di una baby gang

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Bullismo a scuola

Episodio di bullismo in pieno centro, lungo il Corso di Avellino. Protagonista una baby gang, già nota per alcuni episodi vandalici nell’hinterland comunale. Gli aggressori davanti all’istituto scolastico in Viale Italia, hanno preso lo zainetto di un ragazzo 14enne, e hanno deciso, forse solo perché non avevano altro da fare, di trattenerlo per farsi seguire dal malcapitato studente.

Infatti il 14enne ha tentato di riprenderlo, ma il gruppo passandosi lo zaino fra di loro si sono fatti seguire dal ragazzo in villa e poi nei pressi della Chiesa del Rosario, dove lo hanno spinto a terra e gli hanno preso il portafogli con dentro 5 Euro, subito consumati nel vicino bar.

Alcuni passanti hanno richiamato l’attenzione della polizia municipale.

Le indagini hanno portato all’individuazione di 3 minorenni, tutti tra i 16 e i 17 anni, residenti ad Avellino, autori dell’aggressione e di un maggiorenne. “Questi ragazzi, ha spiegato il Colonnello Arvonio, non frequentano la scuola come dovrebbero, vivono in contesti familiari sensibili in cui l’esigenza di aggregarsi e formare branco è ritenuta per loro importante, fondamentale. Presi singolarmente, per quanto abbiano un comportamento deviante, non hanno una caratura criminale ma sicuramente questi comportamenti non sono da sottovalutare”.

“Abbiamo raccolto delle testimonianze e in questi casi, la disponibilità a collaborare con le forze di polizia è importantissima. Le immagini delle videosorveglianza, che ci hanno aiutato, sono un punto di partenza, ma i veri protagonisti sono i nostri giovani che sono le sentinelle sul territorio. Basta poco per aiutarci, fateci arrivare filmati o video in qualsiasi maniera e avremmo più spazio per le indagini”.

“Serve lacollaborazione, abbiamo chiara la dimensione dei branchi, sappiamo che questi ragazzi sono stati autori di altri episodi ma serve l’aiuto di chi ha visto: video, immagini, che tratteremo con riservatezza. Abbiamo bisogno anche del vostro aiuto se vogliamo dare una svolta. Ai tutti i ragazzi che sono vittime di tali atti, dico di non vergognarsi e di raccontare ai “grandi “, ai genitori, agli insegnanti, alle forze di polizia quello che succede”.

“Non si deve vivere nella paura, non è giusto e non perché si è una spia, ma solo perché ognuno deve liberamente percorrere la propria strada. Anzi – conclude – potrete essere degli eroi, perché forse con il vostro aiuto si potrà salvare la vita a questi sbruffoni.”