Quello appena chiuso non si può certo definire un anno esaltante dal punto di vista della politica in Irpinia. Per molti sarebbe dovuto essere l’anno della svolta, della ripresa economica post Covid. L’anno dei fondi del Pnrr, della piattaforma logistica in Valle Ufita. L’anno della Zes unica. Tutt’altro. I numeri fotografano una crisi senza precedenti ad Avellino e provincia.
Il tasso di disoccupazione è attestato al 14% e la metà dei contribuenti risulta vivere con un reddito al di sotto della soglia di povertà. Numeri che parlano chiaro: dei 263.308 contribuenti censiti dal Mef, la metà ha dichiarato nel 2022 un reddito familiare inferiore ai 15.000 euro all’anno. Povertà reddituale che non si ferma ai soli aspetti economici, ma riguarda anche la carenza di servizi essenziali e che non consente di riconoscere chi è in condizioni di bisogno da chi non lo è, con la conseguenza che il fenomeno non emerge in tutta la sua ampiezza.
Tra le infrastrutture al palo c’è anche la Lioni-Grottaminarda e l’elettrificazione della linea ferroviaria Benevento–Avellino–Salerno. Per non parlare del cantiere sul raccordo all’altezza della galleria di Solofra. A tutto ciò si aggiunge la crisi del settore dell’automotive in Campania e le performance sulla qualità della vita che, classifiche più autorevoli alla mano, fanno sprofondare Avellino e l’Irpinia sempre più giù. Almeno in Campania il capoluogo, insieme a Benevento, “galleggia” rispetto alle città di costa.
E’ in questo contesto che si inserisce la maxi-contesa elettorale che tra Avellino e provincia porterà alle urne quasi 150.000 elettori irpini per i rinnovi di quarantuno amministrazioni comunali, tra cui proprio Avellino. La città dei Quadranti, tra l’altro, è l’unico capoluogo campano dove si terranno le elezioni. Il primo cittadino Gianluca Festa, cavalcando l’onda lunga del brindisi di fine anno dal palco di Piazza Libertà, tenterà il secondo mandato. La sua squadra, rigorosamente civica, è pronta a sostenerlo. Dall’altra parta il campo largo sul modello Foggia di Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Italia Viva, Controvento e altre associazioni rappresentato dall’avvocato Benny De Maio. Poi c’è il Centrodestra che, cercando sponda nel Governo, tenterà l’assolto al fortino di Palazzo di Città finora mai espugnato.
Ma in Irpinia si voterà anche a Montoro, dove oggi è sindaco Girolamo Giaquinto, che ha da poco perso lo scranno di Vicepresidente della Provincia, in un altro grande centro come Mercogliano, e qui la fascia tricolore la indossa Vittorio D’Alessio, presidente dell’Ato Rifiuti, e a Montella, dove primo cittadino è il presidente dell’ente di Palazzo Caracciolo Rizieri Buonopane.
La posta in gioco è quindi alta e l’asticella si solleva ancor più contando nell’election day di giugno anche le elezioni Europee, primo vero banco di prova soprattutto per l’esecutivo targato Giorgia Meloni.
Insomma non resta che augurare ai cittadini irpini buon anno nuovo e soprattutto buon voto a tutti.