Irpinianews.it

Buco Euromobiliare, l’avvocato irpino Rapolla ottiene i primi rimborsi

Ammontano a circa 600mila euro i primi rimborsi richiesti e ottenuti dall’avvocato irpino Antonio Rapolla, legale difensore di circa 15 clienti – per gran parte grossi commercianti di Napoli – raggirati nell’ambito della vicenda Euromobiliare.

Sono le novità del caso che vede come unico indagato – per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio – un ex consulente dell’istituto gestito al cento per cento dal gruppo Credem, accusato di aver creato un ammanco ai danni di circa 40 dei 120 clienti che gli hanno affidato 25 milioni.

L’inchiesta principale, avviata sul finire del 2015 dal pubblico ministero Mario Canale, è ancora in alto mare e vede l’ex private banker nella duplice veste di indagato e parte lesa per presunti mancati controlli da parte dell’Istituto bancario.

L’attività dell’avv. Rapolla svolta sinora (ovvero in meno di un anno e mezzo) è stata senza dubbia certosina e assai difficile, focalizzata per la maggiore a ricostruire nel dettaglio tutti i movimenti in entrata e in uscita dei vari conti corrente finiti nel mirino dell’inchiesta.

“La constatazione dell’illegittima movimentazione – ha rivelato il legale irpino – è avvenuta quando molti clienti, allo scopo di verificare il conto, hanno rinvenuto un saldo minimo, in quanto le somme erano state utilizzate nel corso degli anni e bonificate per la sottoscrizione di fondi, ma non su loro richiesta”.

“Ad oggi rivela tre posizioni risultano definite mediante i rimborsi richiesti, mentre altre sono in fase di definizione. Una quarta posizione è praticamente chiusa. Per alcuni clienti la posizione è difficoltosa, in quanto gli originari correntisti, in alcuni casi risalenti anche a 16 anni fa, sono deceduti e subentrando gli eredi vi è difficoltà nella ricostruzione della movimentazione, considerando che la banca mette a disposizione gli estratti e la documentazione riferiti agli ultimi 10 anni. Contiamo comunque di poter ottenere tutti i rimborsi per tutti i clienti”, ha concluso.

Exit mobile version