Maddalena Masucci è una giovane originaria di Baiano, in provincia di Avellino, da due anni in servizio presso la Direzione Generale per l’aiuto umanitario e la protezione civile della Commissione Europea a Bruxelles, teatro degli attentati terroristici di oggi.
Si è rinchiusa nel suo appartamento dell’ultimo piano di una strada di Bruxelles tra le fermate della metro di Schuman e Maelbeek, a metà strada tra i due snodi cittadini dove sono scoppiati degli ordigni.
Il suo primo messaggio è stato per i familiari che vivono nel Mandamento Baianese: “Sto bene”.
Maddalena, raggiunta dai cronisti de Il Corriere del Mezzogiorno, ha raccontato quei tragici momenti vissuti stamane mentre si accingeva a raggiungere gli uffici in Rue de la Loi, nella zona delle istituzioni europee.
“Io sto bene – dice – tutti i miei colleghi che sono riuscita a sentire stanno bene, e tutti gli italiani che conosco stanno bene. Approfitto di voi per tranquillizzare anche i miei familiari. Come tutte le mattine stavo andando a lavoro a piedi, abito non molto lontano dalla metro di Maelbeek, e lavoro lì vicino. Stavo percorrendo proprio Rue de la Loi, e stavo per entrare in ufficio. Avevo sentito degli attentati in aeroporto ed ero a telefono con i miei genitori. Volevo tranquillizzare mia madre che mi voleva dire di tornare a casa, anche se non poteva farlo perché aveva capito che l’aeroporto era bloccato. Ho visto la folla che si allontana da Rue de la Loi, che mi veniva incontro. Sentivo sirene delle forze dell’ordine e delle ambulanze. Pensavo che avessero esagerato perché avevano innalzato il livello d’allarme anche al centro, quando una donna spagnola mi ha detto di togliere le cuffiette perché c’erano i poliziotti che parlavano al megafono. Ho capito allora che stava succedendo qualcosa perché c’era puzza di fumo”.
A Bruxelles è caos. Maddalena lo racconta così: “Ci stanno avvisando di rimanere fermi dove siamo fino a nuovo ordine. Ho sentito colleghi ed amici, siamo tutti bloccati, quattro mie amiche sono rintanate in un centro sportivo… forse dopo andrò nel negozio sotto casa per stare con qualcuno. Sento elicotteri passare sulle nostre teste e le sirene delle ambulanze. Solo questo. Le informazioni mi arrivano dalla Protezione civile dove lavoro. Paura? Personalmente c’è molta incertezza. E questo sinceramente mi fa più paura ancora”.