Botti di fine anno…e se fossi tu al posto loro?

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Per gli uomini, la notte di passaggio tra il 31 dicembre e il 01 gennaio è una notte di festa, ma per tutti gli altri animali si trasforma in un vero e proprio incubo notturno infestato da tante luci scoppiettanti, da rumori improvvisi e ripetuti a intervalli irregolari, da colpi che improvvisamente esplodono nel buio e nel vuoto, sempre più ravvicinati e di intensità elevata: ogni anno i botti e fuochi artificiali causano la morte di almeno cinquemila animali.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Lidia Anziano, titolare di un ambulatorio veterinario a Paternopoli.

“Gli animali non possono capire quello che sta accadendo intorno. Quindi istintivamente sono presi da un forte senso di angoscia e di paura e, se liberi, possono provocare incidenti o esserne vittime. I gatti, ad esempio, corrono senza meta: lo scorso anno ben tre proprietarie di gatti, solo a Paternopoli, hanno smarrito il proprio animale a causa dei botti di fine anno. I cani che vivono in appartamento tendono ad isolarsi o a nascondersi. Il rumore dei botti spesso può provocare la comparsa di problemi comportamentali o addirittura di sintomi clinici dell’ epilessia che fino ad allora non erano stati diagnosticati. Quelli maggiormente sensibili al panico fanno rilevare problemi di incontinenza, defecano o vanno fuori controllo. Diverso il discorso per gli animali selvatici colpiti da morte improvvisa”.

Qual è il consiglio che si sente di dare a chi ha animali domestici nelle proprie case?

“Voglio sottolineare che gli animali padronali sono più fortunati. L’invito che faccio è quello di ripararli in posti insonorizzati o in luoghi che ispirano sicurezza, luoghi familiari. Si può utilizzare un rinforzo positivo (giochi, biscotti, carezze) per distrarli qualora i rumori dei botti dovessero protrarsi. Io sono contraria alla somministrazione di farmaci ansiolitici. Problema diverso riguarda il randagismo. Purtroppo persistono fenomeni distorti di bulli che sparano i botti nelle vicinanze dei cani randagi per farli scappare ed impaurirli. La questione del randagismo non è stata affrontata adeguatamente in Irpinia e quanto accade a Capodanno ne è l’indegna espressione. Il mio invito va alle Amministrazioni Comunali affinché ufficialmente operino per sensibilizzare la popolazione sui danni che i botti procurano ai nostri amici a quattro zampe oltre che a noi stessi”.

Sul punto è intervenuto anche Pasquale Petruzzo, presidente di Fare Verde Avellino, che ha promosso una campagna di sensibilizzazione contro i fuochi pirotecnici:

cane“E’ importante ricordare che gli animali hanno una diversa percezione dei rumori – evidenzia Petruzzo – il loro udito, per esempio, è più fine del nostro. Non c’è da stupirsi, dunque, se noi troviamo divertente quel frastuono improvviso emesso da un botto, mentre il nostro cane, invece, fugge a gambe levate, per cercare immediatamente un riparo sicuro o, ancora se, un uccello si schianta contro un palazzo. Inoltre, una componente dei fuochi per noi marginale, quella olfattiva, è particolarmente rilevante per i cani che sono in grado di sentire odori a una concentrazione un milione di volte inferiore a quella percepita dall’uomo e a una distanza per noi inimmaginabile”.

Quest’anno sono moltissimi i Comuni italiani che hanno emesso delle ordinanze che vietano l’utilizzo di botti e petardi per tutto il periodo natalizio per tutelare la salute e la sicurezza di persone e animali, contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi. Ad Avellino il sindaco Paolo Foti, a quanto pare, si fida del buonsenso dei cittadini del capoluogo irpino. Stesso discorso per le altre fasce tricolori irpine.

Eppure in un momento come questo per la città, caratterizzato dall’applicazione delle targhe alterne per provare ad evitare gli sforamenti delle polveri sottili anche nel periodo prenatalizio, un’ordinanza del genere ad Avellino, oltre a tutelare la salute pubblica dall’inquinamento, avrebbe potuto salvare migliaia di animali.

Alcuni paesi della Campania, ‘culla’ dei botti per eccellenza, hanno seguito la strada del buonsenso. A San Giorgio a Cremano il divieto copre tutti i luoghi pubblici “a salvaguardia della sicurezza dei cittadini, degli animali e dei più piccoli”. L’amministrazione ha inoltre affisso in città manifesti anti-botti per sensibilizzare i cittadini.

A Portici il sindaco vieta la vendita agli ambulanti anche se autorizzati di tutti i tipi di fuochi d’artificio, anche i giochi pirotecnici.

Liberare nel cielo lanterne cinesi, invece di sparare i botti per dare il benvenuto al nuovo anno, è lanterne-cinesil’idea meritoria lanciata dall’amministrazione comunale di Casamarciano. Nel comune del Napoletano, dove l’ordinanza anti-botti è già in vigore, la notte di Natale sono state consegnate 500 lanterne cinesi che i cittadini potranno liberare in cielo a Capodanno, durante in festeggiamenti in piazza.

Le associazioni animaliste Enpa, Lav e Lipu chiedono ai sindaci che ancora non hanno firmato l’ordinanza anti-petardi una maggiore attenzione alla salute degli animali.

“Con l’approssimarsi delle feste di fine anno tutti i Comuni che ancora non lo avessero fatto, vietino gli spettacoli pirotecnici pubblici e privati nei quali sia previsto l’utilizzo dei botti. Contro un’usanza così pericolosa per l’incolumità non soltanto degli animali – moltissimi dei quali sia d’affezione sia selvatici perdono la vita proprio a causa dei botti – ma anche per le persone. Come testimoniano peraltro i aryaconsueti ‘bollettini di guerra’ di Capodanno”.

Considerati “i gravi rischi per gli animali e per l’incolumità pubblica”, le associazioni esortano l’Anci “affinché – si legge sul sito della Lipu – inviti i primi cittadini a emanare un’ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale”.

Lanterne rosse invece dei consueti botti di fine anno: un’idea sana per iniziare bene questo 2016.

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