«Le recenti proteste di alcuni sindaci dell’Alta Irpinia e di alcuni Consiglieri regionali e sigle sindacali in merito alla riformulazione dei corsi triennali da parte dell’Asl di Avellino sono sconcertanti. Il conservatorismo, che garantisce piccoli isolotti di potere, è anacronistico in un Paese che deve innanzitutto demolire i piccoli potentati di provincia. Il mercato del lavoro chiede figure professionali nuove, come gli psicomotricisti: perchè continuare a sfornare le solite figure professionali in esubero? Il Direttore generale dell’Asl, Sergio Florio, nel rispetto della legge che regola l’autonomia dell’azienda che dirige, ha il dovere di rilevare le necessità del territorio e cercare di soddisfarle anche a discapito dei campanilismi e degli interessi privati. A nostro avviso, l’ingegnere Florio sta compiendo una grande azione di decentramento della Sanità, potenziandola sul territorio e improntandola sull’efficienza, l’efficacia e l’economicità all’insegna dell’interesse pubblico. La Fondazione “Don Gnocchi”, ad esempio, dove avviene la formazione di lauree triennali scelte economicamente da fondi che l’Asl impegna per le attività università della SUN di Napoli nel territorio dell’Alta Irpinia, perché non investe i propri fondi per la formazione delle figure professionali in modo da impegnare una parte dei suoi ricavati allo sviluppo socio-economico e professionale dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro? E’ inaudito, quanto inopportuno, chiedere le dimissioni di Sergio Florio, il quale sta solo cercando di ottimizzare i servizi della nostra Asl. La sua unica colpa è di aver messo in crisi un sistema formativo chiuso che faceva comodo a determinati utilizzatori finali, che non hanno una visione aperta del rapporto formazione-territorio e della libertà di mercato del sapere. Ciò che ci rende perplessi è la mancata azione dei sindaci dell’Alta Irpinia nei confronti di quei consiglieri regionali che hanno accettato, in modo passivo, che le risorse della nostra Asl venissero dirottati dalla Regione in altre Asl campane. Detto questo, invitiamo i sindaci dell’Alta Irpinia a difendere il proprio territorio dal concetto di campanilismo autarchico a favore di un dinamico autonomismo capace di muoversi nella ricerca e nella formazione in un libero mercato e senza condizionamenti dai poteri forti». E’ la nota in difesa di Sergio Florio di Antonio Bossone, coordinatore Anpci e di Arturo Manera vicepresidente nazionale.
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