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Borgo Terminio Cervialto: 33 milioni di euro per l’Accordo di Programma

Pit ‘Borgo Terminio Cervialto’: si raggiunge un nuovo traguardo. Il presidente della Regione Antonio Bassolino, ha siglato questa mattina, a Palazzo Santa Lucia a Napoli, l’accordo di programma. Giunge dunque al termine l’iter procedurale relativo al Pit, unico strumento di programmazione territoriale per l’implementazione delle attività turistiche a regia interamente locale. La prossima tappa è in programma per il prossimo 12 agosto. Sempre a palazzo Santa Lucia ci sarà la sigla dell’accordo di programma da parte dell’amministrazione provinciale di Avellino e dei ventuno comuni che ricadono nel bacino della Comunità montana Terminio Cervialto. L’accordo di programma, inoltre, dà il definitivo via libera agli oltre 33 milioni di euro, importo complessivo stanziato per il progetto integrato. Cinque le misure attivate dal PI con l’obiettivo di fare del territorio un attrattore di flussi turistici attraverso l’incremento infrastrutturale, il miglioramento dei servizi turistici e della ricettività e la promozione del territorio anche grazie ad una serrata attività di marketing internazionale. Bassolino ha dunque tenuto fede nei tempi previsti ad un impegno assunto nel corso dell’ultima campagna elettorale per le regionali. Proprio a Montella, infatti, aveva garantito che la sigla dell’accordo di programma sarebbe stato tra i primi atti da compiere data l’importanza dello strumento di programmazione. Soddisfatto per il risultato raggiunto il presidente della Comunità Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio. “Si conclude un iter durato quasi tre anni e mezzo. Un percorso che ci ha visto impegnati con serietà ed abnegazione. Il Pit porterà sul territorio oltre 50 milioni di euro. Intendo ribadire l’origine tutta locale del progetto che è mirato e calibrato sulle esigenze del nostro territorio. E’ la conferma che un lavoro portato avanti in sinergia e con spirito di collaborazione tra enti e soggetti operanti sullo stesso territorio non può non essere vincente. Da superare c’era lo “scisma” tra Valle del Calore e Valle del Sele. All’inizio le due realtà territoriali hanno iniziato a prospettare la possibilità di progettazioni indipendenti. Ma i progetti, troppo parziali, sarebbero stati bocciati. Inoltre avevamo pensato di presentare una progettazione comune con la Comunità montana ‘Alta Irpinia’, in maniera da collegare i due territori. Ci siamo resi conto che le disomogeneità erano troppe e le nostre strade si sono divise”.

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