Il provvedimento è stato illustrato questo pomeriggio a Palazzo Caracciolo da Vito Amendolara, consigliere per l’Agricoltura del presidente regionale Stefano Caldoro. Presenti anche i sindaci dei comuni che beneficeranno del progetto: Aquilonia, Cairano, Candida, Casalbore, Cassano, Cinza, Domicella, Greci, Grottolella, Guardia Lombardi, Lapio, Luogosano, Montefusco, Monteverde, Morra de Sanctis, Pago Vallo Lauro, Petruro, Rocca San Felice, Salza, San Potito Ultra, Sant’Andrea di Conza, Santa Paolina, Savignano, Taurano, Torre Le Nocelle, Trevico, Tufo, Vallesaccarda, Villamaina, Zungoli.
“L’Agricoltura interviene nei borghi rurali per rivitalizzarli e farne improtanti attrattori enogastronomici – dice Amendolara-. La misura servirà per provvedere alla sistemazione delle strutture storiche implementa none l’utilizzo con le attività produttive”. Per il consigliere per l’Agricoltura si tratta di “una misura per le aree interne”. Vi puntiamo moltissimo perché siamo convinti che di qui si possa partire per vedere la luce nel tunnel della crisi”. Su questo solco, Amendolara ha anche sottolineato la necessità di creare “una rete irpina” che metta insieme i 14 castelli fruibili presenti nella provincia. “Si tratta di un’unicità nel Paese. Occorre intavolare un serio ragionamento”.
La Provincia di Avellino coordinerà il percorso ed affiancherà i sindaci nella predisposizione della documentazione necessaria. “L’iniziativa rappresenta una prospettiva molto importante per l’Irpinia. – evidenzia il presidente Cosimo Sibilia-. Consente infatti di valorizzare in una duplice ottica i centri rurali: sia in chiave promozionale che di recupero della propria storia. Ma ci vogliono tempi e finanziamenti certi. La Provincia farà da cabnina di regia per coadiuvare le amministrazioni comunali in questo percorso che vede la maggior parte delle risorse appannaggio della nostra terra. La cosa ci responsabilizza. Ora tocca a noi e ai nostri amministratori”.