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BLOG/ Nello Pizza viene da Marte: il suo fallimento punto per punto

Pasquale Manganiello – Comunque vada, Nello Pizza ha già perso le elezioni amministrative ad Avellino. Mettere insieme quell’ammucchiata invereconda con più di 200 candidati aveva un unico obiettivo: vincere al primo turno. Il ballottaggio è il fallimento totale di quella linea, fallimento rincarato dai circa 3000 voti che mancano al candidato sindaco e che invece sono andati alle sue liste. Della serie: votiamo il candidato consigliere perchè ci è amico o parente o perchè ci ha fatto un favore ma non votiamo il candidato sindaco perché non ci rappresenta. Pizza ha già perso e le motivazioni sono tutte contenute nella pseudo-lettera inviata a Ciampi, il colpo di coda di chi è consapevole della prossima disfatta. Analizziamo le parole di Pizza che, tra le righe, rivela alcune verità:

1 –  SUPERCAZZOLA“Non ho voluto fare i confronti al primo turno, perché si sarebbero svolti dentro un contesto più articolato: otto candidati a sindaco, le liste, una maggiore diversificazione di posizioni. Ne abbiamo fatti tantissimi invitati da associazioni, da comitati. Ognuno ha avuto modo di esporre le proprie idee, le proprie proposte. Ma al ballottaggio no, al ballottaggio è diverso: ci sono solo i due sfidanti.”

Prematurata, con scappellamento a destra come fosse antani.

2 – SIAMO TUTTI AMICI:Vedi Vincenzo, non puoi dire, come pure ti fanno dire, che che il 24 giugno ci sarà il giudizio universale a cinque stelle che dividerà la città tra buoni e cattivi, tra onesti e disonesti, tra conservatori e rivoluzionari, tra parassiti e produttivi. Perché è questo che dici (o che ti fanno dire).”

Il giudizio universale no; la fine di questo degrado assoluto, di una città male amministrata e ridotta nei bassifondi delle classifiche per la qualità della vita sì.

3 – CIALTRONI STRACCIONI: “Mi auguro che tu prenderai le distanze da questo pastrocchio che gli altri candidati sindaco ti stanno allestendo. Mi hai crocifisso per l’accozzaglia sporca e selvaggia, ricordi? E oggi quest’ammucchiata cialtrona come la definiresti?”

Qui Pizza si tradisce e nella domanda che pone a Ciampi riconosce di aver capitanato un’accozzaglia. Poi rincara la dose definendo dei “cialtroni” Morano, Cipriano e Preziosi chiedendo al candidato pentastellato di “non accettare sostegni straccioni”. Stop al savoir faire. Pizza ha definitivamente perso l’elegante sorriso che ha mostrato alle prime uscite pubbliche. Succede quando inizi a non sentire più la terra sotto i piedi.

4 –  PREGIUDIZI E CATTIVE ABITUDINI: “Anche perché tu lo sai, si tratta di un sostegno non certo dato a titolo gratuito…”

Cipriano, Morano e Preziosi non hanno chiesto nulla in cambio. Hanno semplicemente dichiarato che sosterranno Ciampi per rovesciare il sistema di potere che ha governato Avellino finora. Pizza è stato sicuramente abituato male…

5 – FUORI DAL MONDO: “Mi rivolgo agli avellinesi adesso: ditelo a chiare lettere a questi rivoluzionari d’accatto che anche voi come tutti avete fatto i sacrifici per costruirvi le vostre esistenze, per dare un indirizzo ai vostri percorsi professionali, per tirare su i vostri figli, per fare la vita che fate. Come me, come tutti.”

Pizza viene da Marte. Non voglio pensare che il candidato sindaco di De Mita e di Mancino davvero non si renda conto che i giovani avellinesi, laureati e non,  sono costretti a fare le valigie ed acquistare un biglietto di sola andata per l’estero per scappare da questo sistema clientelare, abusivo, corrotto, che ha distrutto i sogni e le speranze di un’intera generazione. Forse Pizza finge di non conoscere l’aumento esponenziale delle disuguaglianze sociali, l’impoverimento implosivo degli avellinesi: non è questione di una comunità asservita ma di un sistema che, in un moto d’inerzia, ha messo in ginocchio la città. Possibile che Pizza davvero ignori tutto questo?

6 – SU DE MITA NIENTE DA DIRE: “Sul resto, caro Vincenzo, sul governo eterodiretto, sulle presenze che tu ritieni asfissianti e su tutta questa mitologia ridicola che vai raccontando a mo’ di nenia da 45 giorni, non ho nulla da aggiungere.” 

Ci mancherebbe.

7 – CLAUDIO VILLA – “Per fare il sindaco di Avellino bisogna amare gli avellinesi. E non disprezzarli. Amarli come li amo io.”

Sì, un amore così grande.

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