BLOG/ Elezioni comunali: il miracolo dei 5 anni e la sinistra isterica

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Marco Imbimbo – «Ti sfido» è stato questo il grido di battaglia della sinistra cittadina nel corso della campagna elettorale. Ma queste amministrative hanno visto compiersi quel miracolo che si verifica ogni 5 anni, se non prima, a ridosso delle elezioni comunali. Così come Napoli attende con ansia la liquefazione del sangue di San Gennaro, Avellino deve aspettare più tempo per vedere san Sinistro compiere il suo miracolo, ma a differenza dei partenopei, gli avellinesi interessati sono più tranquilli: il rito si compie sempre, un mese prima delle elezioni. Parliamo del sogno marxista del “proletari di tutto i Paesi, unitevi”.

Un mese prima delle amministrative, infatti, la sinistra cittadina, anzi le sinistre diventano un’unica cosa. Un vero e proprio miracolo visto che, tra un rito e l’altro, passano anni di silenzi, sguardi storti e violenti attacchi frontali (su facebook, perché poi in strada quando le sinistre si incrociano, girano lo sguardo dall’altro lato con fare isterico e sbuffando). Ma sotto elezioni tutto cambia. Arriva la distensione, i blocchi si riuniscono, partoriscono il candidato sindaco, riempiono la lista, stilano il programma, e si scambiano una birra al bar in segno di pace (snaturiamo un falso mito: non bevono Peroni, non tutti almeno. La Peroni è più popolare, nel senso di popolo, e travalica i ceti sociali).

Il miracolo di San Sinistro riesce a sgrassare il passato meglio dello Chanteclair. I 5 anni trascorsi senza nemmeno una telefonata, spariscono. Al pari degli insulti che si erano rivolti pochi mesi prima, quelli che hanno visto da un lato gli ultras di LeU e dall’altro il tifo di Potere al Popolo. Non è successo niente. Si corre tutti insieme.

E guai a mettersi in mezzo. Lo sanno bene Luca Cipriano e Dino Preziosi, che avevano proposto un fronte civico ampio. Macchè, noi siamo la sinistra, voi chi siete? C’è stato anche un confronto con Nello Pizza, nulla da fare. «Noi siamo LA sinistra, quella unita», solo un mese ogni 5 anni, beninteso. E così è stato anche nel 2018. L’Italia non si è qualificata ai mondiali? Poco conta, di fronte al miracolo avellinese.

Certo, forse il risultato della Nazionale sarebbe stato lo stesso di “Si può”, o forse sarebbe stato meglio “Si potrebbe”. Di sicuro “si sarebbe potuto” impostare diversamente la campagna elettorale e renderla meno isterica. Alzi la mano chi ha capito il programma elettorale della sinistra. Tutti, però, sanno cosa ne pensa di Nello Pizza e della coalizione di centrosinistra. Anche chi si è trovato a passare per Avellino lo ha sentito.

Una campagna elettorale impostata sulla sfida. «Sfido a duello Nello Pizza», è stato questo il continuo mezzogiorno di fuoco di Nadia Arace che lo ha ripetuto per  settimane senza mai ricevere risposta da Pizza che, in maniera gentile, le ha fatto capire che non avrebbe accettato alcuna “Corrida”. «Va bene il confronto sui temi, ma non la caciara» deve essere stato il Pizza-pensiero. Come dar torto a chi è abituato alle Aule dei Tribunale, sezione Penale, dove se ne vedono di tutti i colori.

Allora Arace, nel pieno della sua modalità in “mezzogiorno di fuoco” è passata a sfidare Cipriano. Niente. Poi Ciampi. Niente anche là. Qualcuno mi ha sussurrato che avrebbe sfidato anche il mio amministratore di condominio. Niente da fare anche con lui. Al punto che, forse per ripicca, Arace ha smesso di partecipare anche agli incontri tematici organizzati da questa o quella associazione su un argomento specifico. Se non c’è la sfida, non si partecipa.

I cittadini, però, le hanno dato fiducia, almeno il 4,21% degli elettori, facendola rientrare in Consiglio Comunale dove potrà portare il Verbo di San Sinistro. Chissà fuori dall’Aula cosa succederà, con quel miracolo avellinese che si verifica ogni 5 anni a differenza del sangue di San Gennaro atteso 3 volte all’anno. Ma sarebbe già un grande passo avanti scambiarsi un whatsappino ogni tanto. Giusto un “ciao che fai?”. E non nascondete la doppia spunta blu di notifica di lettura avvenuta.

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