BLOG/ Avellino, perchè Ciampi e non Pizza in 10 punti

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Pasquale Manganiello – Si avvicina il ballottaggio per la città di Avellino ed ho pensato di racchiudere in dieci punti le motivazioni per le quali valga la pena votare Vincenzo Ciampi e non Nello Pizza come prossimo sindaco del capoluogo irpino. Non è stato difficilissimo.

1 – Il governo di salute pubblica invocato da Vincenzo Ciampi rappresenta l’unica possibile svolta per la città di Avellino. Negli ultimi 3 anni, frequentando assiduamente la città, non ho sentito mezzo commento favorevole all’Amministrazione di Paolo Foti ed alla attività dello scorso Consiglio Comunale. Non una parola. Pizza, guidando la pattuglia di consiglieri che formava la maggioranza di Foti, di fatto ha avallato quel tipo di “conduzione” e proseguirà sulla stessa identica linea. Se vince Pizza, come disse un tale, il futuro lamento avrà zero credibilità.

2 – Alcuni sostenitori di Pizza paventano e minacciano l’ingovernabilità e l’arrivo del Commissario. Vorrei proprio vederli mentre votano contro misure di salute pubblica e di ripianamento del debito, mentre votano contro provvedimenti in tema di legalità, di sviluppo e di supporto alle fasce più deboli. Ciampi ha già una maggioranza anche se non ancora sulla carta.

3 – Morano, Preziosi e Cipriano hanno giustamente sostenuto Ciampi, rimandando al mittente alcune amorevoli avances. Le forze che vogliono cambiare un sistema incancrenito battagliano affinchè questo risultato arrivi. C’è una base programmatica comune dalla quale si può partire e sui temi si può discutere.

4 – E’ inaccettabile che la città sia negli ultimi posti delle classifiche per la qualità della vita. Chi l’ha ridotta in questo modo dovrebbe scomparire  politicamente ed invece è ancora lì pronto a far valere una “prossimità” di dubbia provenienza nei confronti di elettori che, purtroppo, ancora non riescono a recidere determinati fili. Ci vuole forza e coraggio ma molta gente, ingoiata dalla spirale della sofferenza, è spesso costretta a cedere.

5 – Nello Pizza voleva vincere la partita nei primi 90′ minuti ed ha schierato 240 giocatori compreso i fuoriclasse dei galoppini. Non ce l’ha fatta. Ai supplementari, come capita frequentemente, vince chi è più in forma. Pizza ha mostrato vari segnali di cedimento e arranca mentre Ciampi ha preso fiato e sembra un treno in corsa.

6 – Pizza sta al cambiamento come Paolo Foti sta alle dimissioni.

7 – Vincenzo Ciampi non ha sbagliato un colpo in questa campagna elettorale: denuncia, testimonianza, coerenza. Chapeau.

8 – Già li abbiamo visti governare e la città è a un passo dal disastro. Il Movimento Cinquestelle merita almeno la possibilità di provare a migliorare la qualità della vita degli avellinesi.

9 – A sostenere Ciampi negli ultimi giorni 7 Sottosegretari campani, tra cui l’avellinese Carlo Sibilia, quattro parlamentari ed il vicepremier, Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. A sostenere Pizza l’appeal di Maurizio Martina, reggente di un Partito morente per non dire defunto. A naso, c’è una bella differenza.

10 – Votare Pizza domenica sarebbe quanto di più incomprensibilmente masochistico possa accadere ad Avellino. Ma, naturalmente, il popolo è sovrano e questa è solo la mia umile opinione.