Blocco A16: dall’Ufita parte la protesta dei primi cittadini

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Interruzione A16, un provvedimento che suscita non pochi moti di ribellione. La protesta parte, attraverso un dettagliato documento, da numerose fasce tricolori, poco inclini a condividere il blocco della Napoli – Bari nel tratto Grottaminarda-Candela. Bisaccia, Aquilonia, Lacedonia, Trevico, Vallata, Monteverde, insieme alla Comunità montana ‘Valle Ufita’ inoltrano a tutte le autorità il chiaro intervento: “I sottoscritti, pur consapevoli che per cause meteorologiche una frana ha causato problemi ad un cavalcavia, esprimono il loro totale disappunto circa il provvedimento adottato. Ciò, unito a numerose altre circostanze, ha messo a nudo il reale problema in cui versa la viabilità del sud Italia ed in particolar modo quella delle zone interne della nostra regione. Tale interruzione ha tagliato in tronco i collegamenti viari e di converso i rapporti commerciali tra il versante tirrenico e quello adriatico, paralizzando di fatto ogni comunicazione. Inoltre gli assi viari interni, oltre che essere inadeguati al normale transito di autovetture, non permettono il transito a mezzi pesanti. Tale stato di isolamento, oltre che creare disagi viari, può causare la chiusura di fabbriche: le aree industriali di Lacedonia e Vallata sono strette nella morsa dell’interruzione con conseguente licenziamento di numerosi dipendenti. Si chiede pertanto, come primo intervento, l’immediata apertura del tratto autostradale… perché ancora una volta il sud è costretto a pagare un prezzo altissimo”. Un invito, dunque, a tutte le istituzioni al fine di prendere a cuore il problema e dare risposte concrete e risolutive.

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