AVELLINO- Un decreto di sequestro bis per il cellulare del candidato ad un posto di vigile urbano nel concorso bandito dal Comune di Avellino. Quello firmato dal pm che conduce le indagini, il sostituto Vincenzo Toscano ed eseguito dai militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino, agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone.
Nel nuovo decreto e anche nella contestazione motivate molto probabilmente le esigenze cautelari alla base del provvedimento probatorio disposto dalla Procura. Lo scorso primo febbraio il Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino (presieduto dal giudice Lucio Galeota) aveva annullato il sequestro del telefonino di uno dei candidati ad un posto di vigile urbano presente alle prove orali del concorso che si stava svolgendo nella sala consiliare del Comune di Avellino, dove l’undici gennaio scorso avevano fatto accesso i militari del Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Avellino su delega della Procura.
Accogliendo di fatto le richieste del difensore del ventiseienne, il penalista Gaetano Aufiero, che aveva contestato più profili del sequestro relativamente anche a recenti pronunce della Corte di Cassazione. I giudici del Riesame avevano anche evidenziato come “non risultano accertate le domande che, in sede di prova orale, sono state effettivamente rivolte ai candidati: accertamento che logicamente non potrà più essere effettuato stante l’esaurimento dell’unica data in cui tali prove erano previste e la mancata predisposizione (o quanto meno non è emersa dall’indagine) di un elenco scritto contenete i quesiti da rivolgere ai candidati. Ne consegue che qualsivoglia accertamento tecnico espletabile sull’apparecchio in vinculis non consentirebbe, allo stato, di verificare l’effettiva identità tra le eventuali domande in possesso dell’indagato e quelle predisposte dalla commissione esaminatrice” .