Piano sanità: ancora tutto da dirimere il nodo relativo al reparto di chirurgia presso l’Ospedale di Bisaccia. Questa mattina si è tenuto il faccia a faccia tra il sindaco del Comune irpino, Marcello Arminio, ed il direttore generale dell’Asl Av1 Luigi Giordano. Ieri il primo cittadino aveva incontrato il direttore sanitario Rosario Tarzia. Ma in nessuna delle due circostanze sono emersi elementi validi per una risoluzione ottimale della vicenda. “Le nostre posizioni sono ancora distanti”, informa Arminio che invoca il rispetto della legge 16 del 2008 attinente le ‘Misure straordinarie di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale per il rientro dal disavanzo’, la quale salvaguarderebbe la sussistenza dei dieci posti letto del locale reparto di Chirurgia. Una posizione ferma la sua, alla quale si contrappone l’idea prospettata dall’Asl di una distrettualizzazione ospedaliera tra i nosocomi di Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi. Commenta il primo cittadino: “Questa sorta di mutuo soccorso tra i due ospedali non può funzionare perché creerebbe una pericolosa disputa dove è evidentemente il ‘più piccolo’ che avrebbe la peggio”. Insomma, per Arminio il serio rischio è che in questo modo si andrebbe verso una lenta agonia per la Chirurgia a Bisaccia, la quale verrebbe progressivamente fagocitata da Sant’Angelo. Restano dunque immutate le istanze del sindaco, che rivendica nuovamente l’indispensabile presenza di un centro medico sul territorio ma rivolge l’attenzione anche su un altro aspetto non secondario: la permanenza dei medici. Per Arminio il punto non è infatti solo nella mera salvaguardia del reparto. Se i chirurghi, attualmente due, dovessero spostarsi, la battaglia chiaramente risulterebbe vana. E in questo senso arriva la proposta, avanzata proprio in mattinata: una dipartimentalizzazione a tre con i poli di Bisaccia, Sant’Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino. Precisa la fascia tricolore: “Non è un’idea che mi fa innamorare, sia chiaro, ma se non altro è un modo costruttivo per risolvere il problema. Coinvolgendo anche l’ospedale del Tricolle – spiega – si otterrebbe una sinergia più forte e di maggiore spessore che garantirebbe non solo l’intera copertura del territorio di competenza dell’Asl ma anche i singoli centri come quello di Bisaccia ”. Una sorta di unico grande ospedale, quindi. Un maxi polo dove un ulteriore argomento a sostegno della bontà della proposta sarebbe riconducibile proprio ai medici: “Così facendo non è affatto escluso che qualche specialista di Ariano possa spostarsi dalle nostre parti in cerca di quel ‘protagonismo’ che in un comune grande è più difficile raggiungere, consolidando così anche la qualità del servizio”. Circa la condivisione preliminare su questa eventualità Arminio parla di riscontri positivi da parte di Giordano. Resta l’assunto di partenza per il sindaco di Bisaccia, e cioè quello del rispetto delle disposizioni normative regionali, ma a questo punto non è improbabile che si possa praticare alternativamente anche questa strada. Per verificarlo, se non dovessero sopraggiungere novità, bisognerà aspettare la prossima settimana quando è previsto un nuovo incontro tra i due. (di Eddy Tarantino)
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