Biodigestore, si compatta il fronte del no: sos al ministro Centinaio

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Il convegno di Lapio sul futuro della viticoltura in Irpinia è stata l’occasione per ricompattare il fronte del no all’impianto di biodigestore a Chianche. Dopo il via libera del Tar di Napoli la partita è ora destinata a spostarsi al Consiglio di Stato.

In prima linea c’è anche il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio che non è riuscito ad essere presente al convegno organizzato dal Consorzio di Tutela dei vini d’Irpinia, impegnato nella battaglia al fianco del Comitato del “No al Biodigestore” e dei sindaci di sedici comuni limitrofi, auspicando però che “buonsenso e scelte giuste delle istituzioni competenti, trovino una soluzione atta a bilanciare le esigenze ambientali con la tutela del paesaggio e delle attività delle imprese del territorio che hanno reso l’area Docg del Greco di Tufo un’eccellenza non solo nazionale”.

La vertenza è stata analizzata, nell’ambito del FianoLoveFest, dal presidente del Consorzio Stefano Di Marzo, Ranieri Popoli (Comitato No al biodigestore), Maria Carmela Todisco (consigliere comunale), Gennarino Masiello (Coldiretti nazionale), Alessandro Mastrocinque (vicepresidente nazionale Cia), Piero Mastroberardino (presidente Istituto del Vino Italiano e Qualità-Grandi Marchi) e dal il deputato e componente la Commissione Agricoltura della Camera, Generoso Maria.

Fermo e condiviso il no ad un’iniziativa che rischia di penalizzare un territorio dalla spiccata vocazione agricola, dove il vino rappresenta da sempre un’eccellenza e un patrimonio da valorizzare e salvaguardare come, del resto, recita l’articolo 1 della legge 12 dicembre 2016 n. 238 che riconosce al vino il valore di “Patrimonio culturale nazionale”. “Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono – si legge nel testo dell’articolo – un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.