Il Consiglio d’ambito dell’Ato rifiuti ha deliberato la nomina della commissione che dovrà fornire un’indicazione di carattere tecnico scientifico rispetto alle manifestazioni di interesse presentate per ospitare un impianto, il biodigestore, per il trattamento della frazione umida. L’assise – con il voto favorevole di dieci degli undici consiglieri presenti alla seduta – ha concordato la formazione di una commissione – presieduta dal direttore generale dell’ente Annarosa Barbati – con la presenza di un componente nominato dall’Arpac, uno da Legambiente, uno da Fare Verde e tre universitari delle facoltà di ingegneria, geologia ed economia.
Ora partiranno gli inviti per sollecitare – nello spazio di pochi giorni – l’indicazione di un proprio rappresentare in seno alla commissione, che dovrà assicurare un parere rispetto alle manifestazioni di interesse presentate. La commissione dovrà effettuare una valutazione in merito alle ipotesi di Chianche, Domicella, Montella e Savignano Irpino. L’indicazione definitiva spetta esclusivamente al Consiglio d’ambito.
“Avremmo già potuto deliberare una decisione – commenta il presidente dell’Ato rifiuti Valentino Tropeano – ma vogliamo arrivare a scelte sempre trasparenti e condivisibili, nell’unico interesse che ci poniamo che è quello dei cittadini del 114 comuni dell’ambito”. Giovanni D’Ercole ha espresso parere negativo rispetto all’ipotesi votata dal Consiglio perché – ha spiegato – “si ritiene utile l’inserimento nella commissione di ulteriori portatori di interesse quali Irpiniambiente e l’Unione degli Industriali”. I componenti della commissione riceveranno esclusivamente un rimborso spese.