Biodigestore, Cecere: “Chianche si oppone. Presto un confronto con la Regione”

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“Rinnoviamo il nostro appello alla Regione Campania affinché riveda il progetto del biodigestore di Chianche.

Vengano a fare un sopralluogo nell’area Pip, totalmente inadeguata ed abbandonata a se stessa, proprio per constatare che, un territorio ricco di risorse agricole e paesaggi mozzafiato, non può assolutamente essere idoneo ad ospitare una simile struttura.

Tra l’altro sono tante le imprecisioni presenti nei documenti presentati dal nostro Comune ed indirizzati a Palazzo Santa Lucia”.

Queste le parole di Domenico Cecere, consigliere di opposizione del gruppo ‘Siamo per Chianche’ e fermo sostenitore del comitato civico contrario alla realizzazione di questo impianto.

“Quello che mi fa male è la superficialità con cui si sta affrontando questa situazione. Ricordo che il rispetto ambientale e la salute dei cittadini è priorità assoluta ed ogni azione va ponderata al meglio”.

Cecere racconta che, nei giorni scorsi, hanno inviato alla stampa una lettera indirizzata alla dott.ssa Lucia Pagnozzi, dirigente della Regione Campania.

“Nostro desiderio è avere un confronto diretto con lei ed ospitarla in queste zone, proprio per far capire quanto sia assurdo installare un impianto con quelle caratteristiche qui a Chianche”.

Cecere elenca alcune “imperfezioni gravi legate ai documenti inviati dal Comune alla Regione. Anzitutto Chianche non dista 7 km dall’uscita del casello Avellino Est e per essere raggiunta bisogna attraversare altri centri abitati.

Tra l’altro la zona è attraversata dal fiume Sabato  e non dal Calore come indicato nello studio di fattibilità.

Ecco fiume Sabato e vigneti del tutto scomparsi dalla “puntuale” relazione.

Dal secondo studio di fattibilità approvato dal Comune di Chianche purtroppo il documento attesta che l’impianto programmato non sarà di tipo aerobico ma anaerobico con la conseguente applicazione dei vincoli ambientali previsti per le Aree “A” dei Sistemi territoriali di sviluppo dominanti a matrice naturalistica.

Ecco – conclude – spiegatemi come possiamo accettare un simile progetto qui. Ci opporremo con forza”.