“Nessuno si era accorto che la delibera di giunta sul rendiconto 2017 conteneva un errore. Il mio emendamento ha di fatto salvato quest’amministrazione. Resto dell’idea che questa esperienza vada chiusa, ma su questioni politiche. Se la delibera fosse stata votata così com’era la consiliatura si sarebbe chiusa oggi perchè il Prefetto avrebbe sciolto il consiglio comunale. Serviva una delibera di giunta o un emendamento per la questione relativa all’articolo 188 del Tuel che prevede la contestualità tra bilancio e piano di risanamento”.
L’emendamento, accolto dall’assessore alle Finanze Gianluca Forgione e votato dall’Aula con 11 sì e 14 “benevole” astensioni, proposto dal consigliere di opposizione Dino Preziosi si riferisce all’ultimo comma della delibera, “non adeguato alla procedura. Ho chiesto di inserire al termine della delibera che come strategia adottata debba essere indicato ufficialmente il dissesto”.
Dino Preziosi “salva” per ora la consiliatura ma lancia un ultimatum sulla sfiducia. “Se entro il 26 novembre non si vota la sfiducia io mi dimetto. Oggi abbiamo offerto l’ennesimo spettacolo sconcio alla città”, aggiunge.
Poi si sofferma sull’entità del disavanzo, a sua detta ben superiore ai 36 milioni di euro quantificati. “Ci sono, ad esempio, milioni di fatture liquidate non pagate, si è fatto ricorso alle casse vincolate e straordinarie senza ricostruirle e il fondo contenzioso è molto basso rispetto alla mole del contenzioso. Secondo me il disavanzo supera i 60 milioni di euro e nell’arco della consiliatura, così come dice il 188, non si riesce a riequilibrare. Se il ragioniere, che ha più contezza di me sui conti, la pensa diversamente, ce lo venga a spiegare in aula. Così ognuno potrà fare le sue valutazioni”.
[…] della dichiarazione di dissesto sia quello della mozione di sfiducia, il coup de theatre lo riserva Dino Preziosi che, grazie ad un’emendamento, salva di fatto il Consiglio dallo scioglimento an…. La delibera di Giunta sul rendiconto conteneva un errore e la sua approvazione sarebbe […]
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