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Beni confiscati alla camorra, i commissari accelerano sul riutilizzo: approvato Regolamento

QUINDICI- La Commissione prefettizia insediata dopo lo scioglimento per condizionamento della criminalità organizzata del Comune di Quindici (deciso nel marzo scorso) accelera sulla destinazione per finalità istituzionali e sociali dei beni confiscati alla camorra sul territorio comunale. La terna alla guida dell’ente, guidata dal viceprefetto Vincenzo Lubrano e composta dal viceprefetto Sabrina D’ Angeli e dalla Dirigente di II Fascia Alessandra Pascarella ha infatti approvato, nella sua funzione di Consiglio Comunale, il Regolamento per l’affidamento di beni confiscati alla criminalità organizzata. Ventisei articoli per il Regolamento che dispone le modalità di gestione dei beni confiscati sul territorio comunale. Si tratta di tre fabbricati ed un terreno, tutti confiscati ad appartenenti alle due consorterie criminali locali, i clan Cava e Graziano. Per la Commissione Straordinaria, come evidenziato nella delibera di consiglio, quella del “riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ad ogni forma di criminalità, non solo rappresenta un`occasione di sviluppo e di riscatto del tenritorio, ma rafforza il rutolo delle istituzioni nella prospettiva di un contrasto anche culturale alle mafie, posto che la sola esistenza di un bene confiscato attivo produttivo mostra una realtà differente che può svilupparsi e crescere anche in territori ostili”. C’è anche la volontà di procedere alla loro riassegnazione: ” è interesse di questo ente promuovere e valorizzare il riutilizzo beni confiscati, favorendo la gestione da parte delle Organizzazioni di volontariato, le Cooperative sociali ed il mondo del

terzo settore in genere, tutti soggetti che svolgono una funzione sociale, culturale solidaristica di fondamentale importanza per l’intera comunità” e soprattutto assegnarli nel pieno rispetto delle regole:
che l’affidamento dei beni in concessione deve avvenire nel rispetto dei principi di
trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento; che è,pertanto, necessario adottare un Regolamento comunale secondo le normative vigenti, al fine di disciplinare l’assegnazione e la concessione in uso dei beni confiscati alla
criminalità organizzata ed assegnati al Comune di Quindici, disciplinando le competenze,le procedure, le modalità,
criteri e le condizioni ai fini dell’utilizzo dei predetti beni nel rispetto dei surrichiamati principi”. Tra le finalità individuate dalla terna commissariale per il riutilizzo dei beni confiscati, anche quella legata all’emergenza abitativa. Nel Regolamento si fa infatti preciso riferimento al fatto che i “beni immobili confiscati alla criminalità organizzata facenti parte del patrimonio indisponibile dell’Ente che non siano destinati dalla Giunta comunale a finalità istituzionali, prioritariamente, sono concessi per il perseguimento di finalità sociali”. E c’è anche questa finalità legata all’emergenza abitativa: I beni che non sono destinati all’utilizzo per finalità istituzionali e per finalità sociali potranno essere utilizzati per fronteggiare l’ emergenza abitativa”. Non si tratta dell’unico Regolamento approvato nel corso dei primi mesi di attività della terna commissariale guidata dal viceprefetto Lubrano, che ha anche deciso di regolare gli incarichi legali e di accedere alle graduatorie di altri enti per le assunzioni. Un lavoro di definizione della macchina organizzativa dell’ente, che la Commissione (salvo diverso epilogo della questione legata allo scioglimento dell’ente) dovrà guidare per diciotto o ventiquattro mesi a partire dallo scorso 27 marzo.

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