Beni comunali, l’opposizione attacca: “Fate clientele”. E la maggioranza si dilegua

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Marco Imbimbo – L’amministrazione comunale finisce sotto il fuoco incrociato dell’opposizione e, dopo poche ore, dai banchi della maggioranza cominciano a dileguarsi un po’ tutti. E’ questo, in sintesi, lo svolgimento del consiglio comunale. Un copione visto troppe volte indipendentemente dall’argomento oggetto di discussione.

Questa volta al centro del dibattito sono finiti i beni comunali. Tutte le strutture, nessuna esclusa, dalle palestre allo stadio, passando per quelle storiche come la Casina del Principe e il Victor Hugo.

E’ stato il gruppo d’opposizione “Si può” a chiedere un’informativa all’assessore al Patrimonio, Paola Valentino, per chiarire sia a chi sono state assegnate le singole strutture, ma anche e soprattutto se il Comune incassa i canoni di locazione.

Dal canto suo l’assessore Valentino ha affrontato gli argomenti di sua competenza come l’ex Asilo Patria e Lavoro, «c’è un contenzioso con l’Us Acli per circa 40 mila euro di canoni non pagati, mentre l’associazione sostiene di aver effettuato dei lavori». Oppure il bar nel Tribunale, «ne siamo rientrati in possesso per via delle morosità sui canoni». Così come la casetta di vetro di parco Kennedy finita al centro delle cronache: «Dobbiamo effettuare lavori per circa 12 mila euro, prima di consegnarla alla ditta Clamsrl che si è aggiudicata il bando». Non ci sono solo episodi di morosità perché per altre associazioni «i pagamenti sono in regola come quelle attualmente presenti nella Casina del Principe – sottolinea Valentino – o la Victor Hugo».

Una relazione, quella dell’assessore, che è stata definita troppo sintetica dalla consigliera Francesca Di Iorio, gruppo “Si può”: «L’assessore ha saltato alcune realtà, come nel caso di associazioni che hanno dei locali nelle scuole di contrada Cesine, Rione Parco e Contrada Bagnoli che non pagano i canoni. Inoltre avete preferito mettere i “Cavalieri di Malta” nella circoscrizione di San Tommaso piuttosto che un consultorio».

E poi c’è la questione delle palestre concesse a varie associazioni sportive «che sono tutte morose – denuncia Di Iorio. Per settembre e ottobre il Comune avrebbe dovuto incassare 12 mila euro. Volevate mettere a reddito i beni comunali, ma non lo avete fatto, forse non c’è la volontà. Preferite la confusione perché così vengono accontentati tutti».Duro anche il commento di Giancarlo Giordano: «Non sappiamo come vengano affidate le strutture. C’è una dolosa insipienza nel tenere rapporti con associazioni varie.Stasera certifichiamo che non c’è reddito sulle strutture comunali».

Secondo Dino Preziosi, capogruppo “La svolta inizia da te”, la relazione dell’assessore Valentino è «l’elenco della lavandaia. Avete fatto la corsa per mettere a reddito il “Gesualdo”, ma non incassate su tutte le altre strutture, tra l’altro concesse ad associazioni senza bando o manifestazione d’interessi, e senza capire secondo quale criterio. Anche le strutture sono mercimonio di campagna elettorale».

Preziosi attacca anche sulla questione degli alloggi comunale su cui «non è stata mai fatta una verifica per valutare i requisiti di chi vi vive. D’altronde gli alloggi fruttano 4-5 mila voti, quindi gli sfratti non si faranno mai anche perché conviene tenervi dentro un abusivo piuttosto che un legittimo assegnatario».

Una discussione, molto dura, che sarebbe dovuta proseguire anche perché gli assessori alla Cultura e alle Politiche Abitative, Bruno Gambardella e Teresa Mele, avrebbero dovuto relazione sulle strutture di loro competenza come Villa Amendola o gli alloggi comunali, ma una parte della maggioranza ha preferito dileguarsi facendo, di fatto, saltare la discussione.