I beni comunali in Consiglio, Giordano: “Strutture messe a reddito o per fare clientele?”

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Marco Imbimbo – Il patrimonio comunale sarà oggetto della prossima assise cittadina. La richiesta arriva dal gruppo “Si può” che ha depositato una mozione chiedendo una ricognizione dettagliata su tutte le strutture comunali, da quelle più grandi come stadio e teatro, fino a palestre e alloggi.

Il prossimo 24 novembre l’argomento arriverà in Aula insieme a quelli non discussi nella precedente assise, come debiti fuori bilancio e regolamenti vari. «Vogliamo una ricognizione ampia e dettagliata che riguarda strutture come la casetta di vetro di parco Kennedy, realizzata e abbandonata. Non si capisce perché in questa città si facciano bandi che vanno deserti o in cui si assegnano strutture, ma poi nessuno si cura dei beni», spiega Giancarlo Giordano, consigliere del gruppo “Si può”.

«Ci sono anche gli alloggi, i parcheggi, teatro, stadio, Eliseo – prosegue. Ci sono anche le strutture acquisite, come la Dogana. Dopo quasi cinque anni di amministrazione Foti vogliamo sapere come sono state messe a reddito queste strutture. Siccome questa è stata la linea che hanno illustrato più volte, vogliamo sapere quanti soldi sono entrati e quanti invece sprecati. Secondo noi il saldo è negativo, ma ce lo devono venire a dire e certificarlo davanti alla città. E poi c’è l’altro punto, quello delle associazioni che gestiscono strutture, vogliamo sapere a che titolo e quali finalità, soprattutto se pagano o meno».

Una discussione ampia, dunque, con il gruppo di sinistra che è pronto ad incalzare l’amministrazione su ogni bene comunale. «Nella maggior parte dei casi, il patrimonio comunale è in dismissione o lasciato a marcire – denuncia Giordano. Ci sono campetti sportivi, strutture come parco Palatucci, una serie di realtà di cui non si prende cura nessuno».

La questione delle strutture comunali mai messe a reddito e rimaste a «marcire» così come di quelle tante che vengono date in gestione, ma poi l’ente non incassa i fitti, sembra un po’ il male atavico di Palazzo di Città. Una vicenda che non riguarda solo questa amministrazione, ma che si trascina da anni.

«Ci sono state amministrazioni, come quelle di cui ho fatto parte io all’inizio della mia esperienza consiliare, in cui è stato posto il problema di restituirle alla città, come Eliseo, Casina del Principe, Villa Amendola e convento di San Generoso – ricorda Giordano. C’era un’idea di città. Poi ci sono state amministrazioni che hanno utilizzato in tutt’altra chiave la dizione “messa a reddito”, questa può essere interpretata come messa a reddito per la comunità e quindi restituisci un bene, riempiendolo di funzioni e chiamando la comunità a gestirlo e viverlo. Poi c’è la “messa a reddito” della miseria politica che sono le clientele, gli amici, i favori, i fitti non riscossi e le assegnazioni indebite».

Chiaramente, in Aula, uno degli argomenti principali riguarderà lo stadio “Partenio-Lombardi” e la querelle tra Comune e società biancoverde che non trova ancora una risposta. «Lo stadio è di Avellino e degli avellinesi e va rispettato in quanto bene del patrimonio degli avellinesi – sottolinea Giordano. Ma nello stato in cui è attualmente non si capisce niente, quindi noi chiederemo chiarezza per l’ennesima volta». Stesso discorso riguarda il teatro “Gesualdo” al centro delle attenzioni da mesi: «Il consiglio ha votato una esternalizzazione del bene e vogliamo capire quanto entrerà nelle casse dell’ente e se il Comune dovrà ancora farsi carico di circa 500 mila euro all’anno per tenere aperta la struttura – spiega Giordano. Perché se ciò deve essere non capiamo per quale motivo abbiamo dato fuori la struttura»