Benevento – Lo scrittore irpino Franco Arminio ha presentato presso l’Ateneo sannita, nell’ambito dei Lunedì Letterari, il suo ultimo lavoro dal titolo “Vento Forte tra Lacedonia e Candela”. L’incontro è stato un’occasione per affrontare il tema della “paesologia” e del disagio sociale e culturale dei piccoli centri dell’entroterra campano, luogo di provenienza di gran parte della popolazione studentesca beneventana.
“Un argomento – ha precisato il prof. Felice Casacci, delegato alle attività culturali dell’Ateneo – che coinvolge molti studenti della nostra Università, proprio perché tocca da vicino la loro vita in quei territori dispersi dove maggiormente si verifica la polverizzazione sociale e la dispersione civica”.
“Ogni volta che vado in un paese mi accorgo che la paesologia è una disciplina con molto avvenire, perché i paesi di avvenire ne hanno poco – ha affermato Arminio che nel libro ripercorre il viaggio compiuto nelle piccole realtà d’Italia – Almeno un quarto dei paesi italiani è gravemente malato. È malato di desolazione. Se i ‘sani’ scappano lontano, nel paese restano i malati”.
Durante l’incontro sono intervenuti anche gli studenti presenti. Qualcuno, che vive proprio nelle realtà descritte da Arminio, ha tenuto a sottolineare quanto, però, possa essere parziale l’impressione di un turista di passaggio in un luogo nuovo. Lo scrittore, originario di Bisaccia ha precisato che c’è un valore intrinseco nella desolazione, che si va perdendo. Anche i luoghi, come le persone, sono destinati alla fine e la loro riedificazione, per tenerli in vita, è solo un tentativo maldestro di fermare un destino ineluttabile.
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