Alfredo Picariello – “Ben venga la richiesta della Corte dei Conti, spiegheremo le nostre ragioni: nessun incubo default”. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, appare molto sereno. E’, come sempre, al lavoro nella sua stanza a Piazza del Popolo, dove continua a ricevere persone e a fare riunioni su riunioni con i suoi assessori, in primis con il vicesindaco Laura Nargi.
Ieri la Corte dei Conti ha chiesto al Comune di Avellino chiarimenti sul predissesto. Richiesta che fa seguito alla missiva dell’amministrazione, firmata dall’assessore alle Finanze, Vincenzo Cuzzola, e dallo stesso primo cittadino, partita lo scorso 23 dicembre. In quella missiva, la giunta Festa chiedeva spiegazioni al Ministero in particolare per la mancata erogazione dei primi 8 milioni spettanti sulla scorta del piano di riequilibrio. Per la Corte dei Conti, esisterebbe un problema di tipo tecnico, legato alle due delibere del commissario straordinario Giuseppe Priolo sulla medesima questione.
I dubbi della Corte dei Conti riguardano un aspetto in particolare: il Comune, come si ricorderà, ha adottato il piano di riequilibrio in consiglio comunale lo scorso 21 agosto. Rispetto alla prima delibera Priolo, però, secondo la Corte dei Conti il piano sarebbe stato adottato fuori tempo, perché andava approvato il 4 luglio. L’amministrazione deve ora inviare per iscritto “opportune delucidazioni, nonché trasmettere la relazione di fine mandato del commissario straordinario, sottoscritta per presa visione dal sindaco”. Per il Comune di Avellino, fa fede la seconda delibera, quella del 25 maggio.
Se la Corte dei Conti la dovesse pensare diversamente, non arriverebbero i 16 milioni del fondo di rotazione e si avvierebbe la procedura per il dissesto del Comune di Avellino. “Nessuna preoccupazione – dice Festa – . Anzi, auspicavamo che la richiesta della Corte dei Conti arrivasse quanto prima, anzi, a dirla tutta, speravamo arrivasse un po’ prima. La doppia delibera del Commissario Priolo ha destato dubbi già presso il ministero dell’Interno che ora ha trasmesso, ovviamente, questi dubbi anche alla Corte dei Conti. Ora, finalmente, potremo illustrare le nostre ragioni, abbiamo finalmente un interlocutore con il quale chiarire bene la vicenda. Ricordo, ad ogni modo, prima a me stesso, che l’iter in questione è stato seguito dal commissario Priolo e dal commissario Ricciardi, persone esperte, Ricciardi in particolare è un dirigente di prima fascia. Sono certo che le procedure siano corrette, altrimenti faremo valere le nostre ragioni”.