Renato Spiniello – “E’ bellissimo quello che hanno fatto oggi questi ragazzi: hanno lanciato un messaggio di responsabilità e di speranza, ora però è importante non fermarsi e continuare, andando oltre una singola giornata e contrastando i comportamenti deviati sempre, con il proprio esempio quotidiano”.
C’è anche il Procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo tra i 40.000, di cui oltre la metà studenti di tutta la regione, che hanno sfilato questa mattina dal piazzale antistante lo Stadio “Partenio-Lombardi” fino a Piazza Libertà, per dire no alle mafie e per ricordare le oltre mille vittime innocenti della criminalità organizzata.
Un’iniziativa regionale fortemente voluta da Libera, l’associazione di promozione sociale presieduta da don Luigi Ciotti che si prefigge l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e di favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie stesse.
“Se volessimo ricordare ogni giorno una delle vittime innocenti di mafia ci vorremmo più di tre anni – aveva detto alla conferenza di presentazione dell’evento il capo dei pm irpini – Libera ha invece questa straordinaria capacità di farlo in un solo giorno”.
E’ visibilmente emozionato il Procuratore Cantelmo, dopo aver letto sul palco della principale agorà cittadina alcuni dei nomi delle vittime di Camorra. Tra questi anche diversi irpini: Antonio Ammaturo, Nunziante Scibelli, Pasquale Campanello, Francesco e Antonio Graziano, Salvatore Manzi, Francesco Antonio Santaniello e Vittorio Rega. I loro volti sono stati innalzati sulla facciata di Palazzo Caracciolo, proprio ai lati del luogo clou dell’importante giornata odierna.
Circondato dai rappresentanti delle forze dell’ordine e di polizia irpini, tra cui il Questore Luigi Botte, il Comandante della Finanza Gennaro Ottaiano e il Colonnello Michele Arvonio, Cantelmo ha anche parlato del nuovo volto che ha oggi la Camorra: “Sta cambiando pelle, in quanto non usa più le pistole ma indossa i colletti bianchi. Proprio per questo va tenuta sempre alta l’attenzione e manifestazioni come quelle di oggi servono. La scelta di Avellino? Finalmente si capisce che questo territorio non è esente da questo tipo di preoccupazioni ed è quello che nel mio piccolo sto dicendo da tempo, le vittime di Avellino hanno pari dignità rispetto alle altre”.