Bella, maestosa e colorata: ecco la ricetta della pigna pasquale

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È il dolce che profuma di casa e tradizione, simbolo della Pasqua in Irpinia: la pigna pasquale. Soffice, profumata, ricca di aromi e decorata con il classico naspro e confetti colorati, la pigna è molto più di un semplice dolce: è un rituale, una storia che si tramanda di generazione in generazione.

Dietro la sua bellezza c’è un procedimento lungo e paziente, dominato dal lievito madre – il celebre criscito – e da una lievitazione che può superare le 48 ore. Il risultato è un impasto fragrante, umido al punto giusto, che sprigiona tutto il profumo degli agrumi, dell’anice e del rum, arricchito dalla cannella e dalla vaniglia.

La ricetta è un tripudio di ingredienti genuini: farina, uova, sugna, zucchero, limone, liquori e spezie, per un impasto che una volta cotto – prima a bassa temperatura, poi più intensa – sviluppa una crosticina ambrata in superficie. Il tocco finale è il naspro, una glassa bianca e lucida montata a bagnomaria, spalmata con cura e arricchita da confetti o diavolini colorati.

Il suo nome deriva dalla lunga conservazione: la pigna può restare fragrante anche per un mese, diventando sempre più profumata e saporita con il passare dei giorni.

Nessuna tavola pasquale irpina è completa senza di lei: bella, maestosa e colorata, la pigna non è solo un dolce, ma un orgoglio della nostra terra.