Battuta di caccia al cinghiale con ferito: assolti i quattro imputati per lesioni

0
1641

CALITRI- Battuta di caccia con ferito, assolti dall’accusa di lesioni colpose aggravate i quattro compagni di un trentottenne avellinese che aveva rimediato una prognosi di 40 giorni per un colpo che lo aveva attinto all’addome. Assolti per non “aver commesso il fatto” dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino Pierpaolo Calabrese un 31enne di Calitri, tre uomini di Forino (di 30, 33 e 35 anni), e un 30enne di Rapone, comune in provincia di Potenza, tutti difesi dai penalisti Annibale e Carolina Schettino. I fatti erano avvenuti il 16 novembre del 2019 nel territorio montano del comune di Calitriz quando un trentottenne avellinese era stato ferito durante una battuta di caccia al cinghiale. Dalle indagini e dal relativo sequestro eseguito dei fucili detenuti dagli indagati e relativo munizionamento, la Procura aveva successivamente chiesto il processo per I quattro compagni di battuta venatoria (lo stesso ferito, per un reato collegato, quello per cui è stato assolto come tutti gli altri era invece difeso dal penalista Alberico Villani). Decisiva molto probabilmente la consulenza che il penalista Annibale Schettino ha depositato agli atti, quella effettuata dal perito balistico Franco Capaldo, che oltre ad evidenziare come dai reperti non ci fossero compatibilità tra le munizioni dei fucili sequestrati e quelli repertati sul ferito. Ma anche in base alla dinamica, la conclusione del consulente di parte, alla luce delle valutazioni e degli esperimenti sulla offensivita’ delle munizioni repertate, cambiavano la dinamica dei fatti. Il trentottenne non sarebbe stato colpito da distanza ravvicinata, bensì da una distanza oltre i cinquanta metri. Quindi valutazioni che hanno portato verosimilmente all’assoluzione.