Renato Spiniello – Una manifestazione per chiedere che le udienze termino il prima possibile, senza proroghe per eventuali nuove perizie per la dinamica dell’incidente. Inoltre, chiediamo di non escludere Autostrada per l’Italia dal provvedimento penale in modo da non incentrare l’attenzione solo sulla motorizzazione civile e Lametta.
E’ il giorno della protesta a Piazzale De Marsico: questa mattina infatti, in concomitanza con l’ennesima udienza sulla strage di Acqualonga del 28 luglio 2013 che causò 40 morti, i superstiti e i parenti di quelle vittime organizzeranno l’ennesima contestazione dinanzi al tribunale irpino, chiedendo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di rispondere sulle condizioni delle barriere stradali il giorno della tragedia.
I familiari di quelle vittime temono che il giudice monocratico possa acquisire un’ulteriore perizia per ricostruire l’accaduto che, inevitabilmente, dilaterebbe i tempi del processo, inoltre non vogliono che la colpa della tragedia ricada sul solo Lametta, o sulla Motorizzazione Civile, ma anche sulla società Autostrade per l’Italia.
Intanto, mentre all’esterno si consumerà la maxi protesta, nell’Aula di Corte d’Assise verranno ascoltati due testi chiesti dall’avvocato Massimo Preziosi, legale dell’imputata Antonietta Ceriola, due agenti della Polstrada che avevano fermato Lametta con un altro bus anch’esso privo di revisione e Pasquale Favilla, titolare dell’officina di Volla chiamato in causa dallo stesso titolare dell’agenzia viaggi in una precedente udienza.