Avellino – La vertenza Burlacu rischia di aver scoperto il proverbiale vaso di Pandora: la situazione debitoria della Scandone potrebbe assumere, senza interventi sostanziosi e tempestivi, dimensioni sempre più preoccupanti. Da fonti vicine alla società sembra che si stia cercando di continuare a far traspare sicurezza e tranquillità (pare addirittura che ci si stia già muovendo per i giocatori da mettere sotto contratto l’anno prossimo) ma le cifre iniziano ad essere importanti: un milione di euro circa da recuperare nel minor tempo possibile, prima che l’iscrizione al campionato cominci ad essere ‘a rischio’.
Ad aprire il tam tam mediatico (che subito ha scatenato reazioni in città) è stata una nota della Fiba. Da quanto si apprende, la F.a.t. ha condannato la Scandone a pagare la parte restante del contratto di Catalin Burlacu, in casacca biancoverde lo scorso anno. Queste le cifre: il romeno aveva un contratto di circa 150mila euro. L’accordo – a quanto pare – è stato onorato fino al periodo di dicembre-gennaio ma mancano all’appello 84.360 euro che Avellino era stata condannata a pagare (più il 5% di interesse annuo) già tramite la sentenza dello scorso febbraio. L’importo non è stato corrisposto e a sommarsi alla cifra iniziale è arrivata una ulteriore multa di 15mila euro, più 10.100 euro di spese legali. A questo si aggiunge l’impossibilità di agire sul mercato fino a quando Burlacu non avrà tutti i suoi soldi. “Abbiamo sbagliato, ma onoreremo i nostri impegni come abbiamo sempre fatto fino ad ora” ha rassicurato Luigi Ercolino tramite le pagine della Gazzetta. Ma i problemi potrebbero (il condizionale è d’obbligo) non finire qui. Il timore di molti è che ci siano “altri Burlacu” all’orizzonte e in questo senso la non-gara di Siena disputata dagli irpini è un segnale preoccupante.