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Sidigas Avellino – Final Eight 2016, dieci buoni motivi per crederci

Ormai mancano davvero poche ore prima dell’inizio delle Final Eight di Coppa Italia 2016. 

La Sidigas Scandone Avellino a breve atterrerà in quel di Milano con l’obiettivo di tenere alto il nome di Avellino e perchè no, riportare a casa quella Coppa che manca in Irpinia da 8 anni.

Un’impresa difficile ma non impossibile. Abbiamo provato ad esaminare i 10 buoni motivi per credere alla realizzazione del grandissimo sogno, già assaporato dai tifosi avellinesi e dalla Scandone stessa otto anni fa in quel di Bologna.

  1. La Sidigas Scandone Avellino è la squadra del momento, con le sette vittorie consecutive, si è ritagliata un posto importante tra le grandi del basket e giocarci contro risulta molto difficile, soprattutto quando si inizia ad essere temuti dagli avversari.
  2. L‘inerzia è tutta dalla parte degli uomini di Sacripanti che devono essere bravi a sfruttarla nel modo migliore nel primo impegno contro Reggio Emilia senza pensare a quel che potrà accadere in un futuro prossimo.
  3. Sacripanti, dopo un avvio difficile in cui ha dovuto affrontare diversi problemi e vicissitudini, è riuscito a dare un’identità alla squadra. Il lupo ora è solido e compatto, i meccanismi del gioco biancoverde pare funzionino alla perfezione e sono un’arma importante da poter sfruttare.
  4. Affrontare la capolista Reggio Emilia è sicuramente difficile, ma non bisogna dimenticare che la squadra emiliana, nonostante abbia recuperato parte degli infortunati, potrà avere problemi di ritmo durante la gara e la Scandone dovrà essere brava ad approfittarne subito.
  5. Sarà un Forum di Assago tinto di biancoverde. L’esodo dei tifosi irpini è pronto ad invadere il capoluogo lombardo e la presenza di un pubblico caloroso potrà risultare decisivo ai fini della vittoria finale.
  6. Il cammino della Scandone è tutt’altro che proibitivo. Vincere contro Reggio significherebbe affrontare in semifinale una squadra tra Pistoia e Trento, non di sicuro avversari impossibili da superare sulla carta. La finale, invece, sarà una storia a parte; in quel frangente conteranno tanti fattori da quelli tecnici, tattici, psicologici e via dicendo.
  7.  Sfruttare il talismano Maarten Leunen che ha giocato 5 gare di quarti Final Eight (2 vinte) con 16/21 da 2 punti, 9/13 da 3, 11/14 nei liberi; per un totale di 14  punti di media e 18.6 di valutazione.
  8. Dopo la rocambolesca eliminazione dello scorso anno avvenuta per mano di Milano grazie ad una azione sviluppatasi al ridosso della sirena con protagonista il playmaker MarShon Brooks, la fortuna è sicuramente in debito con la Scandone. Quale occasione migliore per la sorte di sdebitarsi con la beneamata squadra biancoverde…
  9. La Coppa Italia, alla pari dei play off, è una delle più importanti manifestazioni di basket nazionale ed un’importante vetrina per chi vi partecipa. Gli stimoli dei cestisti biancoverdi, affiancati al giusto mix di tecnica e tattica, alla lunga possono diventare un fattore determinante.
  10. Il lupo ha ancora tanta fame e l’odore del sangue è vicino più che mai. La preda è lì pronta ad essere sbranata in un solo boccone per poi innalzarsi a dominatore incontrastato del bosco.

                                                                                                                                                             Carlo Maria Imparato

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