Sogno o son desto? Sulla sirena dell’ultimo quarto di gara-4 al Pala Del Mauro, il tabellone luminoso recitava così: Sidigas Avellino 97, Grissin Bon Reggio Emilia 54. Roba da stropicciarsi gli occhi, roba da non credere. Nessun tifoso avellinese, anche quello più ottimista, si sarebbe aspettato un risultato del genere.
Si erano scritte pagine e pagine sull’importanza di questa partita e della svolta che poteva dare alla serie se a portarla a casa fosse stata l’uno o l’altra formazione. Ed ora ci troviamo a commentare una partita pazzesca giocata dagli uomini di Sacripanti che hanno messo in campo tutto l’ardore, la grinta, la voglia di portare avanti quel sogno che accomuna tutta l’Irpinia. E’ arrivata una vittoria roboante in un match mai stato in discussione, che ha visto la Sidigas dominare in lungo e in largo una Grissin Bon mai in partita, senza appiglio nè forza di combattere, senza mordente nè voglia di giocarsela. Una squadra scarica nei suoi uomini più rappresentativi: Aradori sembrava un esordiente alle prime armi, Gentile si è fatto trascinare dalla bolgia del Del Mauro e ha fatto cronaca più il suo fallo antisportivo su Veikalas che i punti messi a segno, Kaukenas e Lavrinovic sembravano tutto tranne che i fuoriclasse osannati ed esperti di un tempo. Della Valle ha predicato nel vuoto ma è stato l’ultimo ad arrendersi.
Dal canto suo Avellino ha svolto alla perfezione il piano partita, la Scandone è apparsa determinata sin dalle battute iniziali. Il primo quarto ha già indirizzato il match verso i binari biancoverdi, la differenza di punteggio (30-10 dopo i primi 10 minuti) nel corso della gara è aumentata sempre di più.
La Sidigas è stata brava a sopperire alla mancanza di Acker, in pena per la mamma scomparsa nella notte di lunedì, e ha potuto contare sui ritrovati Veikalas e Green. Il lituano è stato decisivo nei primi minuti della gara, suoi i primi punti che hanno creato il primo importante solco che ha diviso le sue squadre, mentre il folletto di Philadelphia ha dispensato gioco a destra e manca dando lezioni di pallacanestro a tanti baldi giovani del team emiliano. La leadership di Green sarà fondamentale per il prosieguo della serie. Buono è stato anche l’esordio di Ongwae, un po’ emozionato all’inizio, ci ha messo molto poco a rompere il ghiaccio e a mostrare tutte le sue potenzialità che possono risultare preziose soprattutto in caso d’emergenza. Non fanno più notizia le prove eccellenti di Ragland, Buva e Cervi. Una particolare menzione va proprio al centro croato, autore di un’ulteriore prova importante: 19 punti, 7 rimbalzi per un totale di 24 di valutazione. In uno stato d’emergenza, Sacripanti ha potuto contare anche sull’importante contributo degli italiani Pini e Severini che hanno impattato la partita senza paura e si sono messi in gioco con tutta la loro voglia di fare e soprattutto di stupire. Ci sono riusciti.
Ma ora stop alle chiacchiere! Avellino, dopo queste due gare, ha svolto nel modo migliore il suo compito grazie anche all’apporto di un palazzo gremito che è diventato una bolgia dal primo all’ultimo secondo. Fischi assordanti, boati, rumori all’impazzata hanno fatto smarrire al team di Menetti la strada maestra cadendo sotto i colpi inesorabili dei lupi avellinesi.
Reggio Emilia si era presentata al Del Mauro forte delle prime due vittorie in casa ed ora ritorna in Emilia con tanti dubbi, con idee confuse, con qualche certezza in meno ma soprattutto con l’inerzia a favore della Sidigas che è in gran fiducia e lo scarto di 43 punti di gara 4 non fa altro che aumentare l’autostima di Green & Co. in vista del crocevia di gara 5 di giovedì al Pala Bigi. Proprio per questo motivo la vittoria di ieri sera non vale doppio ma molto di più soprattutto per i risvolti psicologici che vengono fuori da un match del genere. Reggio Emilia avrà giovedì tutta la pressione dalla sua parte e siamo sicuri che 43 punti sono difficili da digerire nel giro di meno di 48 ore.
La Scandone sogna l‘impresa che ora più che mai è alla portata, servirà violare il fortino emiliano del Pala Bigi, servirà un’altra prova maiuscola contro una squadra che sicuramente resta molto temuta e rispettata e che davanti al suo pubblico subirà una nuova metamorfosi.
Reggio Emilia è avvisata, la Sidigas Avellino ha dato appuntamento ai suoi tifosi sabato 28 maggio per ottenere tutti insieme, tra le mura amiche, il pass per la finale scudetto.