Basket Scandone, tutto è bene quel che finisce bene

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Sulla scia di una delle più note commedie shakespeariane si è consumata l’ennesima prova di spessore della Sidigas Avellino.

Come la commedia del più noto drammaturgo inglese dove l’intraprendenza, la frenesia sono le linee guida di tutto il percorso dei personaggi, allo stesso modo si è celebrato il trionfo della Scandone in un match rocambolesco, dinamico che di sicuro non poteva concludersi in modo migliore per i centinaia di tifosi accorsi a sostenere i propri beniamini in quel di Castel Morrone.

I lupi biancoverdi, pur non disputando la partita perfetta, sono riusciti a vendicare la cocente sconfitta del girone d’andata disputando un match gagliardo e con tanto ardore, non senza sbandamenti che sarebbero potuti costare molto caro al team guidato da Sacripanti.

Un match che ha cambiato più volte padrone sin dalle prime battute quando sembrava che la Sidigas volesse azzannare e mettere k.o. la sua preda per poi gestire con calma la restante parte della gara avendo così anche la possibilità di dosare le energie. Un primo tempo giocato ai limiti della perfezione dal roster avellinese che ha potuto contare su un Leunen sentenzioso dal tiro dalla lunga distanza e molto solido in difesa e su Green e Nunnally nel pieno della loro forma e vitalità.

Al ritorno sul parquet, dopo l’intervallo, tutto ci si aspettava tranne che l’ennesima reazione rabbiosa di Caserta e il nuovo black out della Scandone che ha visto ricomparire i fantasmi dell’andata. Hunt, Siva e Jones hanno guidato la rimonta di Caserta che è riuscita anche a sorpassare i lupi nei minuti finali del terzo periodo. Ma è stato gravoso il dispendio di energie per i padroni di casa: recuperare 14 punti a questa Scandone è un’impresa non da tutti.

L’ultimo periodo è stato un monologo avellinese con un Ragland sontuoso e autentico trascinatore della sua squadra nei minuti fatali; il playmaker americano ha chiuso con 24 punti, 6 rimbalzi, 6 assist per un totale di 33 di valutazione.

Fondamentale anche l’apporto di Nunnally e Green, freddi e letali quando il gioco è iniziato a farsi duro. Non particolarmente brillanti le prove di Cervi e Buva che hanno sofferto molto la fisicità e imponenza di Hunt, autore di una prestazione eccelsa per i suoi.

Il match di Caserta ha dato l’ennesima prova della maturità della Sidigas, una squadra che lotta e non si arrende mai, che pur non essendo perfetta è riuscita a portare a casa la vittoria esaltandosi nel momento più difficile quando chi sbagliava poteva ritenersi spacciato.

Vendetta è fatta, i lupi hanno vendicato la sconfitta dell’andata ed ora possono guardare con serenità alla post season, avendo ipotecato, con questo successo, il terzo posto della graduatoria a discapito di Cremona.

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